Orfani femminicidio, modello Alghero buona pratica nazionale

(ANSA) – ALGHERO, 16 FEB – Il modello Alghero per aiutare gli orfani di femminicidio sta diventando una “best pratice” da seguire in campo nazionale. Il tutto nasce dopo il femminicidio di Michela Fiori, la donna di Alghero uccisa dal marito Marcello Tilloca la mattina di domenica 23 dicembre. “Il nostro modello si basa sul fondo per i bambini che tra versamenti e prenotazioni sfiora i 110.000 euro e assicura, con l’adozione che prevede anche versamenti mensili, il futuro fino ai 20 anni e ai 26 anni dei ragazzi, in caso di scelta dell’università – spiega all’ANSA il sindaco della cittadina catalana, Mario Bruno – Molti comuni mi hanno chiesto la delibera e il regolamento per applicarlo in altre situazioni”. “In questi giorni, anche le testate giornalistiche nazionali approfondiscono il nostro modello – aggiunge Bruno – E questo pomeriggio sarò a Santa Maria Capua Vetere, dove una rete italiana di centinaia di comuni, attribuirà alla Città di Alghero il premio “Chiara Lubich, Città della Fraternità 2019”. Per l’occasione il sindaco ricorda che “esattamente un anno fa entrava in vigore la legge a favore degli orfani di femminicidio. Quello che sembrava un primo passo istituzionale, non si è ancora rivelato tale – sostiene – bisogna ancora aspettare i decreti attuativi, gli eventuali ricorsi e costituire gli organismi che la rendano applicabile. E in più, bisogna trovare ancora adeguata copertura finanziaria. Dal 16 febbraio 2018 la legge è entrata in vigore, ma è ancora inadeguata e inapplicabile. Non ha assicurato nessuna risposta a situazioni davvero fragili, difficili, tragiche. Il modello Alghero viene studiato a livello nazionale per dare gambe alla legge – conclude – e nasce dalla vita: da una reazione collettiva di solidarietà e fraternità sbocciata in una adozione di cittadinanza”.(ANSA).