L’economia secondo Twitter, Italia sempre più pessimista

Il simbolo di Twitter su uno schermo in una sala di Wall Street..
Il simbolo di Twitter su uno schermo in una sala di Wall Street.. (ANSA/AP Photo/Richard Drew, File)

ROMA. – Come va l’economia italiana? Chiedilo a Twitter. L’Istat l’ha fatto, registrando nell’ultimo scorcio del 2018 un’impennata di pessimismo. Anche la statistica si adegua, così, al mondo social. E all’indagine sul campo, al tradizionale sondaggio, si affianca la ricerca sul web, tra algoritmi e Big Data.

La misura in questione ha un nome tutto inglese, ‘Social Mood on Economy Index’, ma va a pescare i messaggi in lingua italiana, tramite un filtro di 60 parole chiave. A ognuno viene poi dato un punteggio in base a cui classificarlo secondo tre categorie: tweet positivo, neutro o negativo.

Il primo aggiornamento dell’indice mostra “una brusca frenata” nel mese di dicembre. Nonostante le oscillazioni, che non sono mancate, l’andamento del periodo fin qui coperto dalla rilevazione, febbraio 2016-dicembre 2018, mostra una chiara curva discendente. Insomma lo stato d’animo degli italiani è andato via via peggiorando.

Guardando alle diverse tappe, l’Istat parla di un trend “decrescente fino a ottobre 2017”, a cui segue una fase stazionaria che arriva ad aprile 2018. Anno in cui l’indice ha segnato un “andamento discordante”: dopo il rallentamento di maggio c’è stata infatti una risalita, per altro in coincidenza della formazione del governo giallo-verde. L’espansione è durata fino a settembre, dopo di che è tornato il segno meno. E, nonostante “una breve risalita” nella prima metà di novembre, nell’ultimo mese dell’anno il nuovo indice “si è stabilizzato su un livello negativo”.

Questo il verdetto che emerge dalla miriade di tweet analizzati: circa 50 mila al giorno. In realtà all’inizio non si andava oltre i 30-40 mila messaggi ma da metà 2018, da quanto si è formato il nuovo esecutivo, la cifra è raddoppiata, viaggiando sugli 80-90 mila. Segno di un dibattito che diventa sempre più virtuale. Ma, ed è questo forse il principale risultato, il dato social non si discosta da quello materiale.

Statistica ufficiale e sperimentale sono concordi nell’indicare un indebolimento nell’economia italiana.

Monitorando i tweet quotidianamente, in tempo reale, è anche possibile vedere come il saliscendi nell’umore degli italiani sia associato a ‘stagioni’ o eventi. Ad esempio in coincidenza con le feste, sia Natale, che Capodanno o Pasqua, si diffonde una certa allegria. La pausa estiva invece lascia spazio a stati d’animo più grigi. Ecco che quando escono cattive stime sulla disoccupazione è inevitabile che l’indice scivoli in basso.

In alcuni casi poi ad innescare reazioni a catena sono anche situazioni che non hanno un diretto collegamento con l’economia: come la vicenda Diciotti, che nell’agosto scorso ha monopolizzato il traffico Twitter accendendo una discussione sulla povertà in Italia. Altre volte sono delle dichiarazioni a colpire l’attenzione, come le parole pronunciate da Papa Francesco nella sua visita all’Ilva di Genova (“Non un reddito per tutti, ma un lavoro per tutti”).

(di Marianna Berti/ANSA)