Guerra dei dazi sull’auto. Ue: “Reagiremo se Trump li impone”

Deposito auto invendute.
Deposito automobili invendute. (ANSA)

NEW YORK. – Le piazze finanziarie scommettono su un accordo commerciale fra Stati Uniti e Cina. Una schiarita alla quale si contrappone la crescente tensione fra Washington e Bruxelles sulle auto: la possibilità di dazi su quella Made in Europe resta un’opzione sul tavolo di Donald Trump, che ha ricevuto le conclusioni dell’indagine sugli effetti dell’import di auto e componenti sulla sicurezza nazionale e che ora ha 90 giorni per decidere.

I dazi, secondo indiscrezioni, sono un’arma che il presidente vuole tenersi stretta per spuntare concessioni dall’Ue. Ma l’Europa non sta a guardare e minaccia misure di ritorsione nel caso in cui Washington decidesse di imporre dazi sulle auto europee.

“Se il rapporto si traducesse in azioni dannose per le esportazioni europee”, l’Ue sarà in grado di reagire “immediatamente e in modo adeguato”, dice la portavoce della Commissione Europea, Margaritis Schinas, senza sbilanciarsi sui contenuti del rapporto.

“Trump mi ha dato la sua parola che non ci saranno dazi per il momento. Ritengo questa promessa affidabile. Se dovesse invece tradirla noi non ci sentiremo legati alla nostra promessa di acquistare più soia americana e gas liquido” spiega il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Junker in un’intervista a Stuttgarter Nachrichten, riportata dall’agenzia Bloomberg.

L’Ue sta lavorando a misure di ritorsione su 20 miliardi di euro di prodotti americani nel caso in cui Trump dovesse agire. A pagare il prezzo più caro di eventuali dazi sulle auto europee sarebbe la Germania, che si troverebbe a sopportare il 60% del danno totale inflitto all’industria europea dell’auto. Secondo uno studio dell’Ifo, le esportazioni di auto tedesche verso gli Stati Uniti si dimezzerebbero nel lungo termine in caso di dazi al 25%.

Intanto sul fronte Stati Uniti-Cina un accordo sembrerebbe più vicino. O almeno è quello che credono le borse, che avanzano decise soprattutto in Asia dove Shanghai e Shenzen brillano e chiudono in rialzo rispettivamente del 2,68% e del 3,71%. Positive anche la maggiore parte delle piazze finanziarie europee, con Milano maglia rosa in rialzo dello 0,58%. Parigi sale dello 0,30%. Londra in controtendenza perde lo 0,24%.

A dare speranza ai listini sono i ripetuti incontri avuti nelle ultime ore da Trump con il suo staff per fare il punto sulle trattative con la Cina. “Grandi progressi sono stati fatti su diversi fronti” twitta il presidente americano che vede in un’intesa con la Cina una ‘vittoria’ in grado di spazzare via le sue difficoltà a Washington, dal Russiagate allo schiaffo sul muro.

(di Serena Di Ronza/ANSA)

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