Cresce la sanità integrativa, aiuto per 13 milioni di italiani

Sanità, stetoscopio ed euro su un tavolo.
Cresce la sanità integrativa in Italia.

ROMA. – Salgono a 13 milioni gli italiani che possono contare sulla sanità integrativa, ovvero polizze, fondi e casse mutua che rimborsano le spese mediche e farmaceutiche fatte privatamente. Questi i dati aggiornati al 2018, illustrati da Marco Vecchietti, amministratore delegato di Rbm Assicurazioni Salute, durante l’audizione in Commissione Affari Sociali della Camera, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui fondi integrativi del Servizio Sanitario Nazionale.

Da occhiali da vista ad apparecchio dentale, fino alle visite dermatologiche: secondo i dati che aggiornano quelli degli ultimi rapporti Censis-Rbm, nel 2017 attraverso la sanità integrativa sono state rimborsate 8,3 milioni di prestazioni, per le quali in media gli italiani si sono visti rimborsare circa i due terzi di quanto speso (66%).

Chi ne usufruisce sono in genere persone dai redditi medio bassi e finora, a seconda delle fonti, erano stimati essere 10-11 milioni, mentre secondo le ultime rilevazioni sarebbero ben 13, pari al 22% della popolazione. Un aumento anche dovuto alla decisione (a ottobre 2017) del Fondo mètaSalute dei metalmeccanici di offrire la sanità integrativa ai propri iscritti.

Nonostante siano in crescita, “questi numeri – ha spiegato Vecchietti – ci vedono in coda alla classifica europea: peggio di noi in EU14 solo Grecia, Portogallo e Spagna”. Alla luce di questo, ha concluso, “bisognerebbe pensare a come estendere a tutta la popolazione questo strumento di protezione sociale. In particolare ad anziani e malati cronici, ovvero coloro che più spesso si trovano a pagare di tasca propria le cure che non riescono ad ottenere tramite la sanità pubblica”.

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