Pil migliora ma è recessione. Pieno del fisco, più 7,6 miliardi

Operaio impegnato in una catena di montaggio. Recessione
Operaio impegnato in una catena di montaggio. (ANSA)

ROMA. – La discesa del Pil a fine 2018 si fa meno brusca. L’Istat ha infatti corretto al rialzo la stima relativa al quarto trimestre, da -0,2% a -0,1%. La recessione tecnica però resta. Intanto il ministero dell’Economia fa il punto sulle entrate tributarie dello scorso anno, rilevando un totale pari a 463,3 miliardi di euro, con un aumento di 7.652 milioni (+1,7%) rispetto al 2017.

Ormai i contorni del 2018 diventano sempre più nitidi e si cerca di guardare avanti. Lo fa il senior economist di Intesa Sanpaolo, Paolo Mameli, secondo cui forse sarà possibile evitare il segno meno davanti al Pil del primo trimestre 2019. Molto dipenderà dalla produzione industriale di gennaio (il dato verrà diffuso venerdì). Certo l’anno in corso parte con un’eredità negativa: la variazione acquisita del Prodotto interno lordo è pari a -0,1%. Quel che fa sperare è la tenuta di consumi, investimenti ed export che nell’ultimo trimestre riescono a stare sopra la soglia zero.

A pesare sugli ultimi tre mesi del 2018 sono state infatti le scorte, con le aziende che hanno preferito attingere ai magazzini piuttosto che dare il via a nuove produzioni. Da qui il dato negativo sul Pil complessivo. Due cali consecutivi (terzo e quarto trimestre) decretano la recessione tecnica, in cui l’Italia ricade dopo cinque anni.

Tra i tanti segni meno sul lato fisco spunta un più nel raffronto tra le entrate del 2018 e quelle del 2017. Il tutto in un quadro in cui “non si rilevano disomogeneità determinate da entrate tributarie una-tantum, come le entrate derivanti dalla voluntary disclosure che hanno influenzato il gettito nel biennio 2016/2017”, sottolinea il Tesoro.

Calano invece le entrate derivanti dall’attività di accertamento e controllo: ci si ferma a 12 miliardi e 182 milioni, con un ribasso del 5,7% su base annua (-734 milioni). Il risultato negativo si concentra, viene spiegato, nel periodo agosto-dicembre che è stato condizionato dalle consistenti entrate, affluite nell’anno 2017, derivanti dalla “rottamazione delle cartelle esattoriali”.

 

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