Web e bicchieri solo di vetro, così Enoturismo è Doc

Una tavolata ed un bicchiere di vino semivuoto in primo piano. Enoturismo
Una tavolata ed un bicchiere di vino semivuoto in primo piano. Enoturismo

ROMA. – Al bando degustazioni coi bicchieri di plastica e l’inglese stentato. L’enoturismo in Italia si attrezza per il salto di qualità con le Linee guida sull’attività di ricezione nelle strutture agrituristiche approvate oggi in Conferenza Stato-Regioni. Il provvedimento, secondo la bozza del decreto ministeriale in possesso dall’ANSA, definisce i requisiti e gli standard minimi di qualità per l’esercizio dell’attività enoturistica, che è tale solo se connessa a una azienda agricola.

Per enoturismo si intendono tutte le attività formative ed informative rivolte alle produzioni vitivinicole del territorio e la conoscenza del vino, con particolare riguardo alle indicazioni geografiche (DOP, IGP) locali, quali le visite guidate ai vigneti aziendali, alla cantina, oltre che le iniziative di carattere didattico, culturale e ricreativo svolte nell’ambito delle cantine e dei vigneti, ivi compresa la vendemmia didattica; le attività di degustazione e commercializzazione delle produzioni vitivinicole aziendali, anche in abbinamento ad alimenti home made.

Fra i requisiti e standard minimi di qualità, oltre a quelli in tema igienico-sanitario e di sicurezza, vengono individuati: l’apertura settimanale o anche stagionale di un minimo di tre giorni, compresi prefestivi e festivi; strumenti di prenotazione delle visite, preferibilmente informatici; cartellonistica, lingue straniere parlate, sito o pagina web aziendale; indicazione dei parcheggi in azienda o nelle vicinanze; materiale informativo sull’azienda e sui suoi prodotti stampato in almeno tre lingue, italiano compreso; informazioni sulla zona di produzione, sulle produzioni tipiche e locali soprattutto se Dop; ambienti adeguatamente attrezzati per l’accoglienza; personale addetto all’accoglienza competente anche sulle caratteristiche turistiche del territorio; l’attività di degustazione del vino all’interno delle cantine deve essere effettuata con calici in vetro.

Inoltre il vino va abbinamento ad alimenti tipici preferibilmente a denominazione certificate riconosciute dalla Ue, prodotti di montagna, o essere prodotti presenti nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali. Dall’attività di degustazione, viene precisato, sono in ogni caso escluse le attività che prefigurano un servizio di ristorazione.

(di Alessandra Moneti/ANSA)

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