MILANO. – I distretti industriali italiani continua a crescere con le imprese che vedono aumentare del 7,7% il loro fatturato. Le migliori performance in termini di crescita e redditività si registrano nel distretto della gomma del Sebino Bergamasco e della pelletteria e calzature di Firenze che battono le macchine per l’imballaggio di Bologna e la meccatronica di Trento.
A fotografare l’evoluzione economica e finanziaria delle imprese è l’annuale rapporto realizzato dalla direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo che ha analizzato i bilanci di quasi 20 mila aziende appartenenti a 156 distretti industriali e di oltre 62 mila non distrettuali. Dai dati emerge anche che i distretti hanno registrato una crescita di 5 punti percentuali superiore alle aree non distrettuali.
In crescita la presenza di capitali esteri con oltre il 63% di investitori francesi e il 44% tedeschi. Dal punto di vista del capitale umano, le imprese distrettuali faticano a trovare operai specializzati, e soprattutto addetti con competenze alle tecnologie 4.0 (nel 78% dei casi, contro il 71% dei casi al di fuori dei distretti).
La classifica dei 20 distretti migliori vede al terzo posto i dolci di Alba e Cuneo. Al decimo posto il prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, in calo rispetto all’anno scorso quando era in una posizione di alta classifica. In calo anche i distretti dell’occhialeria di Belluno (12/o posto) e l’alimentare di Avellino (16/o posto). Nella classifica di Intesa Sanpaolo sono presenti tutte le macro-aree italiane.
Prevalgono i distretti del Nord-est (10) e del Nord-Ovest (6). Il Centro e il Mezzogiorno sono presenti con due distretti ciascuno. I distretti, secondo il capo economista di Intesa Sanpaolo Gregorio De Felice, contribuiscono in “maniera consistente alla crescita della produttivitá del manifatturiero”.
(di Massimo Lapenda/ANSA)