Mattarella: “L’Italia crollerebbe senza solidarietà”

Il Presidente Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di consegna gli Attestati d’Onore ai nuovi Alfieri della Repubblica.
Il Presidente Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di consegna gli Attestati d’Onore ai nuovi Alfieri della Repubblica. (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

ROMA. – “La solidarietà è l’impalcatura della convivenza e il nostro paese non resterebbe in piedi senza l’impalcatura della solidarietà”. Sergio Mattarella da tempo esplora discretamente percorsi alternativi per celebrare un’Italia diversa – lontana da quel “cattivismo” studiato da mesi dai sociologhi -, una comunità che si impegna aiutando l’altro, facendo il proprio dovere.

E il presidente ha premiato 29 giovani “Alfieri della Repubblica” riuniti al Quirinale dove le loro storie di eroismo e solidarietà hanno commosso ed emozionato, snocciolando invenzioni sanitarie, applicazioni al servizio di chi ha handicap, salvataggi in mare e la forza di tanti che nonostante disabilità aiutano il prossimo. “La vostra presenza qui mette allegria, l’allegria di una concezione della vita straordinariamente positiva”, ha sottolineato il capo dello Stato dopo aver premiato ad uno ad uno i giovanissimi “Alfieri” e consegnato quattro targhe collettive a giovani che insieme hanno organizzato qualcosa per il prossimo.

“Quello che avete fatto a voi sembra normale, ed è normale, e avete ragione. Ma è giusto far vedere che questa è la normalità della vita, perché – ha aggiunto Mattarella – aiutare gli altri rende la vita migliore”. E’ una battaglia discreta ed ostinata quella che Mattarella sta conducendo per tirare fuori dal Paese energie positive, veicolarle e pubblicizzarle. Un tentativo di rivitalizzare “l’anima buona” del Paese e dimostrare che c’è ancora una vitalità costruttiva che cerca le ragioni diverse dalle proprie.

“Il nostro paese è ricco di energie positive, di persone che sanno che si vive meglio se ci si impegna per il bene comune, se si combatte per sconfiggere prevaricazioni e pregiudizi. Siamo nati per vivere insieme e non separati”, aveva detto solo pochi giorni fa dal Quirinale. Sono tante le storie individuate dal Quirinale: da Chiara la ragazza di Tarquinia con una protesi alla gamba che arriva terza a miss Italia e reagisce con dolce fermezza agli haters del web. A Luigi che con grande maturità salva il fratellino dalla casa distrutta dal terremoto ad Accumoli.

Ai fratelli Tommaso e Filippo Bolondi, 10 e 12 anni di Milano, che con l’aiuto del padre realizzano Olly, l’app buona che risponde a domande positive. I ragazzi del ‘Belluzzi’ di Rimini che hanno ideato un busto rigido, altamente tecnologico, con il solo obiettivo di migliorare la vita di un compagno che ha avuto un incidente stradale. Ed anche i 20 bambini della scuola primaria di Baone (Padova) che hanno scelto volontariamente di vaccinarsi contro l’influenza in arrivo per proteggere la compagna di scuola ammalata di leucemia e immunodepressa.

Eccola “l’altra Italia” di Sergio Mattarella: un Paese che da nord a sud esprime energie positive che non ti aspetti di questi tempi, soprattutto perchè si sta parlando di giovani. Anzi giovanissimi.

(di Fabrizio Finzi/ANSA)