Cantieri, sindacati in piazza. Ance: “Identico allarme”

Operaio lavorando in un cantiere edile. Cantieri
Operaio lavorando in un cantiere edile. (ANSA/ DANIELE MASCOLO)

ROMA. – “Le preoccupazioni e i temi sono esattamente gli stessi, identici”: i costruttori saranno così idealmente al fianco dei sindacati domani in piazza a Roma. E, alla vigilia degli incontri con il premier Giuseppe Conte sullo sblocca-cantieri, avvertono che “l’Italia non può aspettare”, che “non sono più disponibili ad attendere”: il presidente dell’Ance, Gabriele Buia, sottolinea così che ora servono “misure concrete, innovative, rapide, un cambiamento radicale” e – intervistato dall’ANSA – avverte che “il prossimo passo sarà la mobilitazione generale con il metodo dei nastri gialli”.

Chilometri di nastro biodegrabile, lo slogan ‘blocca-degrado’, per circondare di giallo i cantieri bloccati ma anche, per esempio, grandi buche per le strade di Roma, il cornicione pericolante di una scuola, un edificio abbandonato da riqualificare: è il segnale d’allarme che l’intera filiera delle costruzioni (dall’Ance alle imprese del legno, del vetro, delle ceramiche) si prepara a lanciare contro “opere ferme e degrado, un declino da arrestare”.

Domani lo sciopero generale e la manifestazione a Roma di tutto il comparto delle costruzioni, con i sindacati di settore ed i leader di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Mentre il premier Giuseppe Conte, come ha scritto su Twitter, con “in via di definizione gli ultimi dettagli sul decreto sblocca-cantieri” ha convocato “regioni, enti locali, parti sociali e l’Ance”.

I costruttori saranno ‘con il cuore’ in piazza con sindacati e lavoratori del settore? “Assolutamente sì”, risponde il presidente dell’Ance. “Il tema non è solo quello dell’occupazione e della crescita del settore, e non c’è campanilismo. La preoccupazione è anche per il sistema Paese. Parliamo di un bene sociale, della collettività. E’ un problema di tutti. Siamo molto vicini al sindacato perché esprime le stesse preoccupazioni che abbiamo espresso noi da più di un anno”.

I sindacati saranno ancora sul palco di piazza del Popolo quando i costruttori andranno a Palazzo Chigi, “con spirito costruttivo, come sempre” dice Buia. Che avverte: è il momento di “decisioni concrete” perchè “gli incontri che abbiamo fatto tempo fa, anche con Matteo Salvini e Luigi Di Maio, allargati, con al tavolo di tutto e di più, non hanno portato a niente: solo argomenti generici, nessun ritorno concreto, non c’è stata una sintesi, nessuna risposta”. Servono “tavoli ristretti, immediatamente operativi”.

Dopo aver fatto “proposte a 360 gradi” i costruttori si aspettano “con fiducia di poter cominciare da domani un percorso concreto e veloce. Non abbiamo più tempo, non siamo più disposti ad aspettare. Non siamo disponibili ad assistere a questo declino continuo, per i nostri figli, per le prossime generazioni. Su questo non si transige”.

Intanto prosegue l’iniziativa lanciata dall’Ance con il sito ‘sbloccacantieri’: “Sono gli stessi cittadini che denunciano opere ferme e degrado, l’abbandono del territorio: controlliamo quelle denuncie e poi le pubblichiamo. Siamo arrivati a 600 opere, valgono 53 miliardi”, ed “ogni miliardo vuol dire 15mila posti di lavoro”.

(di Paolo Rubino/ANSA)

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