Via della Seta, Brugnaro: “Venezia c’è, ma noi alleati degli Usa”

Il porto di Venezia con una nave da crociera in transito.
Il porto di Venezia con una nave da crociera in transito.

VENEZIA. – La tassa d’accesso a Venezia, per gestire i day-tripper, ma anche la Via della Seta, e la cautela necessaria “per un Paese alleato degli Usa”; i progetti di rilancio della città, come il ritorno del Salone Nautico in Arsenale, e la partita dell’Autonomia regionale, dove per Venezia “è meglio trattare con Zaia che con Roma”. E’ un Luigi Brugnaro a tutto campo quello intervenuto al Forum Ansa, che ha ascoltato il sindaco della ‘Serenissima’ sui temi più attuali della città lagunare e del Paese.

Sul piano amministrativo, il ‘civico’ (di centrodestra) Brugnaro ha confermato che si ricandiderà a Ca’ Farsetti nel 2020: “mi ricandiderò con la mia lista, ma spero di allargare la mia compagine. Se la Lega presenterà un proprio candidato, da uomo di sport, combatteremo”. E’ tuttavia sul dossier della “Belt and Road Initiative”, la nuova Via della Seta voluta dalla Cina, con i porti Venezia, Trieste e Genova in prima linea, che si è concentrata l’attenzione di Brugnaro. Il sindaco aveva visto proprio oggi a Roma l’ambasciatore Usa Lewis M. Eisenberg e successivamente il sottosegretario Giancarlo Giorgetti.

“Lavoriamo da tanto sulla Via della Seta. Vorrei ricordare – ha premesso – che Marco Polo è veneziano. Il governo cinese dice da dieci anni ‘noi vogliamo aprire le grandi rotte’ e parla di Venezia. I nostri politici capiscono Trieste e Genova. Credo sia un problema di lingua”.

Da Brugnaro, però, un forte invito alla cautela: “noi facciamo parte di alleanze storiche fortissime, siamo dentro al patto atlantico. Il presidente Trump ha avvertito perché non sappiamo cosa si dovrebbe firmare con la Cina. Parliamo di porti ma anche di 5G, cosa che ci espone a rischi non trascurabili. Io ho chiesto di toglierlo”.

Dai tavoli geopolitici, alla città dei Dogi, con il ticket per contrastare le invasioni di Piazza San Marco. Il contributo di accesso, o ‘tassa di sbarco’, dovrebbe arrivare a maggio (all’inizio la soglia flat di 3 euro). “Non possiamo partire prima del primo maggio – ha spiegato il sindaco – Potrà essere giugno o luglio, è difficile fare previsioni. Quest’anno prevedo di raccogliere 3 milioni, ma non sono sicuro neanche di riuscirci. Sarà tutto in totale trasparenza”.

Al Forum ANSA, e in precedenza nella sala della stampa estera a Roma, Brugnaro ha anche spiegato a cosa servirà il ticket per Venezia: “ad esempio a pulire il centro storico, noi lo spazziamo a mano. Prima i sacchetti dell’immondizia venivano lasciati dagli abitanti davanti casa, e diventavano un ‘pasto’ per gabbiani e topi. Oggi suoniamo il campanello di casa. L’ho fatto io stesso, e i cittadini l’hanno presa bene. Questo ha un costo rispetto al centro storico di un’altra città, 30 mln in più l’anno”.

Infine l’Autonomia che il Veneto aspetta da Roma. “Siamo favorevoli all’autonomia – ha spiegato Brugnaro -, ma è meglio trattare con la Regione, quindi con Zaia, che col governo. Zaia si è comportato in modo leale in Veneto. Poi tratteremo, perché Venezia ha esigenze particolari”.

(di Michele Galvan/ANSA)

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