L’Ucraina vuole vietare l’ingresso anche a Toto Cutugno

Toto' Cutugno durante uno spettacolo, alle spalle il coro dell'Armata Rossa.
Toto' Cutugno durante uno spettacolo, alle spalle il coro dell'Armata Rossa. (ANSA)

MOSCA. – Anche Toto Cutugno potrebbe presto finire nel mirino delle autorità di Kiev per le sue presunte posizioni filorusse e vedersi vietare l’ingresso in Ucraina. Dopo l’inserimento di Al Bano e Michele Placido nella blacklist del ministero della Cultura di Kiev, un gruppo di deputati ha scritto ai servizi di intelligence ucraini chiedendo di impedire al cantante di ‘Italiano Vero’ di mettere piede nel Paese. Nel documento, Cutugno viene addirittura bollato come “un agente di appoggio della guerra della Russia in Ucraina”.

Ma lui non ci sta. “Sono un apolitico, chiaro? Ho cantato in occasioni istituzionali per capi di Stato, tra cui Putin, ma questo – ha spiegato all’ANSA – non significa un’adesione politica”. Secondo il parlamentare Viktor Romanyuk, primo firmatario della richiesta, Cutugno “fa parte dell’associazione degli amici di Putin e ha sostenuto l’annessione della Crimea”.

Su YouTube c’è un video del 2015 in cui Cutugno augura buon compleanno a Putin. Allora il conflitto che insanguina il Donbass, e in cui il Cremlino sostiene militarmente i separatisti, era iniziato da tempo. E già da un anno e mezzo la Russia aveva strappato la Crimea all’Ucraina con un’invasione di uomini armati e senza insegne di riconoscimento. Ma per il cantante le accuse che gli vengono rivolte sono insensate perché lui non ha nulla a che vedere con la politica. “Sono molto sorpreso e dispiaciuto per questa notizia. Un gruppo di deputati ucraini vorrebbe impedirmi di cantare in un Paese che amo e che ama la mia musica? E’ assurdo”, ha dichiarato Cutugno, che ora rischia di non potersi esibire a Kiev, dove il 23 marzo ha in programma un concerto a Palazzo Ucraina.

In mancanza di contrordini, la data dello spettacolo al momento è però confermata. Toto Cutugno è uno dei cantanti più famosi nell’ex Unione Sovietica e, secondo il suo manager, Danilo Mancuso, i biglietti per l’evento di fine mese sono già stati venduti tutti. “Credo nei valori della pace e del dialogo, di cui mi sento ambasciatore e l’ho dimostrato in più occasioni”, ha detto Cutugno. “Con questo spirito di unione – ha aggiunto – ho cantato a Sanremo ‘L’Italiano’ insieme al coro dell’Armata Rossa nel 2013”.

Cutugno ha infine sottolineato di non essersi esibito in Crimea negli ultimi anni proprio per poter continuare a cantare in Ucraina senza problemi. I problemi invece sono sorti comunque. E non resta che aspettare per sapere se le autorità di Kiev decideranno di vietare o meno a Cutugno l’ingresso nel Paese. E pensare che appena sei anni fa, nel 2013, il cantante italiano era stato tra i premiati del concorso ucraino “Persona dell’anno”.

Certo, ultimamente il governo di Kiev sta usando fin troppo spesso la carta politica in ambito musicale. Non solo per il caso di Al Bano, che non ha mai nascosto il suo sostegno all’autoritario Vladimir Putin. Nel 2017 l’Ucraina ha impedito alla cantante russa Yulia Samoilova – costretta sulla sedia a rotelle da quando era bambina – di partecipare alla finale di Eurovision a Kiev perché si era esibita in concerto nella Crimea occupata. Quest’anno Kiev ha persino sbattuto la porta in faccia a una “sua” artista, l’ucraina Maruv, a cui è stato vietato di cantare all’Eurovision di Tel Aviv a causa dei suoi concerti in Russia.

(di Giuseppe Agliastro/ANSA)

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