Rugby: Italia, match numero cento per regalare la vittoria a Parisse

Rugby, da sinistra: Andrea Lovotti, Leonardo Ghiraldini e Sergio Parisse cantano l'inno di Mameli prima della partita. Rugby
Da sinistra: Andrea Lovotti, Leonardo Ghiraldini e Sergio Parisse cantano l'inno di Mameli prima della partita. EPA/ROBERT PERRY

ROMA. – E’ il test match numero 500 nella storia dell’Italia del rugby, e il n.100 azzurro nel 6 Nazioni. Sarà anche l’ultima volta a Roma del capitano Sergio Parisse, autentico ‘monumento’ di questo sport che dopo i Mondiali in Giappone lascerà la nazionale. Numeri e sensazioni che significano una cosa sola: domani a Roma contro la Francia l’Italrugby deve assolutamente vincere.

Chiuderà comunque all’ultimo posto (al massimo può fare 5 punti, e la Francia che è penultima ne ha già 6) e quindi prenderà un altro cucchiaio di legno, evitando almeno il ‘Whitewash’ ovvero l’onta di chiudere a zero punti. La Francia dell’ex ct azzurro Jacques Brunel, che in patria è anche un apprezzato produttore di vini, è l’ultima chance per evitare di chiudere per la quarta stagione consecutiva il 6 Nazioni a zero punti, e l’occasione per tornare vincere dopo più di 4 anni: l’ultimo successo azzurro risale al 28 febbraio del 2015 quando venne ‘conquistata’ Edimburgo.

Da quel momento in poi, solo sconfitte (21 consecutive), basti pensare che da quando è alla guida della squadra azzurra, maggio 2016, Conor O’Shea non ha mai vinto un match nel torneo ovale più antico del mondo. Sarà anche, o forse soprattutto,l’ultima chance di Sergio Parisse, prima dell’addio post-Mondiali alla maglia azzurra. Ma il capitano dell’Italrugby, che vive da anni a Parigi e per questo terrebbe in modo particolare (anche se non lo dice) a battere i francesi, non si scompone e mette da parte i personalismi.

“Del mio futuro in linea generale non amo parlare – spiega il terza linea azzurro -, l’unica cosa importante è la squadra e che domani magari vinca l’Italia. Sono fiero ed orgoglioso di essere qui a 35 anni e sono soprattutto molto motivato per la competizione che c’è nel mio ruolo ed essere sempre al meglio per questa squadra”. Anche se poi aggiunge un sibilino “domani per me sarà emozionante per vari motivi ma il mio focus è incentrato sul fare una bella prestazione andando a caccia di una vittoria che vogliamo fortemente”.

Allo stadio Olimpico (inizio alle ore 13.30) di fronte agli azzurri ci sarà la Francia penultima a 6 punti (solo una vittoria contro la Scozia) e in crisi di risultati e di gioco. Inarrivabile in classifica (l’Italia al massimo del punteggio potrebbe conquistare 5 punti) ma contro la quale l’Italia di Conor O’Shea può giocarsela alla pari. Contro l’ex Brunel, il capitano del club parigino Stade Français conosce molto bene i transalpini: “La Francia – rivela Parisse – ha un settore giovanile importante e il loro campionato, che conosco molto bene, è uno dei migliori al mondo. Da parte della loro federazione c’è una volontà di premiare chi dà spazio a giocatori francesi, e questi ultimi, giocando con atleti di livello internazionale sin da subito possono migliorare nel tempo”.

Out Campagnaro e Castello, per il ruolo di secondo centro ci sarà l’esordio di Marco Zanon. Se la vedrà con Mathieu Bastareaud, autentico colosso tornato al top dopo anni difficili che lo avevano portato ai limiti del suicidio. “A Zanon ho detto che nella carriera di un giocatore ci sono sempre dei momenti positivi e negativi e di cogliere l’opportunità che ha avuto – conclude Parisse – Merita di essere in questo gruppo. Domani per Marco sarà una giornata speciale, il primo cap non lo dimentichi mai. Mi auguro che possa fare una grande prestazione per la squadra e mettere in mostra il suo talento”.