Laura Garavini: “Il Brexit troverà l’Italia impreparata”.

MADRID – “In Italia il governo è in ritardo. Tant’è così che sia alla Camera, sia al Senato abbiamo presentato atti parlamentari per denunciare la paralisi del nostro governo. Pare voglia attendere fino all’ultimo minuto, prima di garantire la tutela dei nostri connazionali all’estero. In Gran Bretagna vivono circa 700mila cittadini italiani. Anzi di più perchè vi sono anche quelli non ancora iscritti all’Aire. Riteniamo vergognoso che il nostro governo, a differenza di altri, non si doti degli strumenti per affrontare un Brexit senza ‘deal’. I governi della Germania e della Francia hanno già approvato leggi che consentiranno loro di intervenire in caso di emergenza, qualora si dovesse arrivare ad un ‘Brexit duro’”. Laura Garavini, senatrice del Partito Democratico eletta nella “Circoscrizione Europa” non nasconde la propria preoccupazione per le conseguenze che potrebbe avere il “Brexit” sulla nostra comunità residente in Gran Bretagna.

Conversa con la “Voce”, al margine dell’incontro organizzato dal “Circolo del Pd di Madrid”. Reddito di cittadinanza e quota 100, tagli ai nostri organi di tutela nella manovra finanziaria, proposte per ridurre il numero dei nostri parlamentari. Questi i principali temi affrontati nel corso di una tavola rotonda aperta, schietta in cui la senatrice ha ascoltato con attenzione le preoccupazioni dei presenti ed esposto le proprie idee.

Il Brexit, protagonista del dibattito politico dentro e fuori la Gran Bretagna, da mesi alimenta la polemica tra europeisti ed euroscettici. E preoccupa tanti connazionali che, emigrati in Gran Bretagna, temono le ripercussioni che potrebbe avere sul loro futuro. E’ per questo che affrontiamo l’argomento con la senatrice del Pd.

– Come parlamentari – chiediamo – avete proposto un progetto di legge in merito? Avete anticipato quali potrebbero essere le conseguenze per la comunità italiana in Gran Bretagna? Avete previsto un rientro di connazionali ed eventuali iniziative per aiutarli a reinserirsi nel tessuto sociale del Paese?

– Per noi parlamentari è difficile – confessa la senatrice Garavini -. E’ il governo che si deve attivare per mettere  in campo una serie di misure. Proprio la settimana scorsa, ho illustrato nella Commissione di Politica Europea un’ interpellanza urgente che ho presentato al governo. Al Senato, poi, abbiamo introdotto una “question-time”.

Prosegue commentando che è intervenuta la settimana scorsa sulla questione dei Comitati Italiani nel Mondo, un organo che, sostiene, “sarebbe stato opportuno istituire”, e che, ha sottolineato: “avrebbe potuto studiare proposte legislative volte a favorire, ad esempio, il rientro di cittadini che vivono situazioni d’emergenza”.

– Per l’appunto – puntualizza cauta alla Voce -, potrebbe essere il caso dei connazionali in Gran Bretagna. Ma non solo. Penso, ad esempio, anche ai cittadini che vivono in Venezuela. Noi abbiamo vissuto negli ultimi 10 anni un fenomeno peculiare: l’emigrazione di tanti giovani specialisti in campo medico-sanitario. Contemporaneamente, in Italia – aggiunge -, si assiste a una mancanza di personale medico-sanitario. Si crede che nei prossimi anni, migliaia d’italiani avranno difficoltà ad avere un medico della mutua, un medico di famiglia.  Abbiamo sale chirurgiche che restano chiuse per determinati periodi, ad esempio le vacanze estive, proprio per la mancanza di specialisti. Allora, poiché abbiamo avuto questa fortissima emigrazione di giovani medici negli ultimi anni, credo che si potrebbero mettere in campo misure specifiche per favorire il loro rientro. Proprio in Gran Bretagna si calcola che ve ne siano circa 3mila.

– Il Brexit secondo lei troverà l’Italia impreparata…

La risposta, laconica, è immediata.

– Purtroppo – ci dice -. E’ così.

Redazione Madrid

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