“Vogliamo il futuro”, la marcia dei giovani per il clima

Un momento della "Strike4Climate", manifestazione che sostiene la battaglia in difesa del clima dell'attivista 16enne svedese Greta Thunberg,
Un momento della "Strike4Climate", manifestazione che sostiene la battaglia in difesa del clima dell'attivista 16enne svedese Greta Thunberg, Roma 15 marzo 2019. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

ROMA. – Milioni di giovani sono scesi nelle piazze di ogni angolo della Terra per difendere il proprio futuro e l’unica casa che hanno, la Terra. Chiedono “azioni concrete” per salvare il pianeta nella prima manifestazione globale per il clima, il ‘Global Strike for future’. Hanno scioperato “da Washington a Mosca, da Beirut a Gerusalemme, da Shanghai a Mumbai perché i politici ci hanno abbandonato” dice l’attivista sedicenne svedese Greta Thunberg, che ha dato l’origine alla protesta. Giovanissimi stanchi di aspettare trattative infruttuose di quei politici ben consapevoli della “verità sul cambiamento climatico e che ciononostante – come dice Greta – hanno ceduto il nostro futuro agli approfittatori”.

Una protesta che ha toccato tutti i continenti, coinvolto 100 nazioni e animato di persone, colori e slogan 1.700 città con cortei, comprese le città di nazioni tra le più inquinate al mondo come l’India, la Cina, la Russia e paesi dell’America Latina. In Europa gli studenti hanno sfilato in cortei dalla Slovenia alla Francia, dove la protesta si protrarrà per tutto il fine settimana e solo a Parigi oggi erano oltre 30 mila, dall’Inghilterra fino alla Croazia e l’Italia.

E alla fine questo popolo per lo più di minorenni, ha costretto alcuni dei suoi interlocutori a rispondere. “Vi ascoltiamo”, ha detto il portavoce della Commissione Ue esortando a fare diventare il clima la priorità della campagna elettorale Europea. Non sono però mancate le polemiche. “Le dimostrazioni non sarebbero meno significative fuori dall’orario scolastico” ha sottolineato il ministro tedesco Peter Altmaie rivolgendosi ai 300 mila che hanno sfilato in 220 piazze sfidando la pioggia, mentre per la premier del Queensland, Annastacia Palaszczuk le proteste avrebbero dovuto tenersi nel weekend.

In Italia sono state 182 le piazze riempite, da Milano a Palermo, con gli slogan “Salviamo il pianeta, non il profitto”, “La crisi siete voi, noi il futuro”, “Ci avete rotto i polmoni”, “Non abbiamo un pianeta B” con la presenza di oltre un milione di ragazzi, secondo un calcolo dei Verdi.

Le massime autorità hanno risposto alla voce che si è levata dalle piazze. A partire dal capo dello Stato Sergio Mattarella: “tanti giovani ricordano a tutti e chiedono a tutti e soprattutto alle istituzioni, di agire per difendere il clima”. La questione ambientale, ricorda il premier Giuseppe Conte, è “una sfida cruciale, non ci sottrarremo”. Il presidente della Camera Roberto Fico ha esortato le Assemblee parlamentari “ad assumere gli obiettivi di sviluppo sostenibile” perché questa domanda di cambiamento “non può restare inascoltata”, mentre il vice-premier Luigi di Maio ha rassicurato :”Noi ci siamo per ascoltarvi e per agire tutti insieme”.

Se in tutte le città lo sciopero dei giovani è stata una festa seppur di rivendicazioni, a Napoli ci sono stati momenti di tensione poiché una parte del corteo, a suon di slogan contro Salvini, ha tentato di arrivare sotto la prefettura dove il ministro partecipava al Comitato provinciale per la sicurezza. “Dovrebbe essere una manifestazione sulla difesa del pianeta – ha commentato Salvini – ma i soliti ‘democratici’ a Napoli, insultano”.

Polemiche anche in Italia sull’assenza da scuola dei giovani da parte del presidente dell”Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli (“non credo che saltare un giorno di scuola possa davvero aiutare diventare più consapevoli sulla questione”) mentre il ministro Bussetti ha valutato “positivamente” la partecipazione dei giovani. Ora i manifestanti, dai più piccoli ai più grandi, aspettano che le parole si traducano presto in fatti.

(di Emanuela De Crescenzo/ANSA)