Bachelet accusa il governo di non riconoscere la gravità della crisi in Venezuela

CARACAS – Un’analisi serio, critico, documentato. Michelle Bachelet, Alto Commissario Onu per i Diritti Umani, non ha fatto sconti. Presentando i risultati dell’indagine conoscitiva sulla situazione odierna del Venezuela non ha indugiato nel definire la “crisi  economica e sociale devastante, diffusa ad ogni livello”. Neanche ha esitato nel sottolineare che questa viene da lontano e non è il risultato delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti.

Nel documento presentato da Bachelet si sostiene che “come risultato della profonda crisi dei diritti umani, oltre 3 milioni di cittadini hanno lasciato il Venezuela alla ricerca di alimenti, assistenza medica, lavoro e protezione”.

– Tanti venezuelani – ha detto – fuggono dal Venezuela in condizioni di salute precaria, con poco denaro o senza alcuna risorsa finanziaria. Inoltre, le loro condizioni di vita peggiorano a causa dell’estorsione di funzionari di frontiera.

L’Alto Commissario Onu per i Diritti Umani non si è limitato a denunciare la tragica realtà di chi decide di recarsi all’estero ma ha anche segnalato che il suo ufficio “ha documentato l’uso eccessivo della forza, gli omicidi, gli arresti arbitrari, le torture e i maltratti ai detenuti” conditi con minacce ed espressioni intimidatorie.

– Queste nostre preoccupazioni – ha riferito – sono state espresse in comunicati e documenti.

Ha precisato che negli ultimi mesi, nell’ambito delle proteste che hanno scosso il Venezuela, l’ufficio che dirige “ha documentato numerosi casi di violazione di diritti umani e abusi commessi dalle forze dell’ordine e da gruppi armati filogovernativi”.

Bachelet ha quindi espresso preoccupazione per lo stato di denutrizione di bambini, adolescenti e donne in cinta.

– Oltre un milione di bambini – ha detto – non assiste a scuola. Tra le cause, vi sono il fallimento dei programmi di alimentazione nelle scuole, la mancanza di trasporto pubblico e l’assenza di docenti.Aspre critiche anche al sistema di salute. Bachelet ha accusato il governo di non riconoscere la salute come tema di urgente attenzione e ha affermato che i provvedimenti adottati sono stati insufficienti.

Non è mancato il riferimento al “Black-out” durato vari giorni. La prolungata interruzione del servizio elettrico, ha sostenuto Bachelet, ha inasprito la situazione di vulnerabilità ed esasperazione della popolazione riducendo ancor più l’accesso alle medicine e agli alimenti e provocando il collasso del sistema sanitario.

Il documento è un j’accuse, una denuncia della tragica realtà che vive il Paese e che il governo continua a negare.

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