Voce ermafrodita

Amplesso tra due lumache della specie Cornu aspersum. Voce
Amplesso tra due lumache della specie Cornu aspersum.

L’immagine che appare sopra potrebbe essere Not Safe For Work – almeno se si lavora tra i molluschi. Le lumache della specie Cornu aspersum sono perfettamente ermafrodite e l’amplesso raffigurato è pertanto del tutto reciproco ed “equilibrato”.

La totale parità tra i sessi è al momento un obiettivo sociale molto ricercato in Occidente, anche se nessuno si aspetta di arrivare a eguagliare la chiocciola zigrinata. La questione è comunque dibattuta a tal punto che c’è irritazione nel mondo anglosassone per il genere sessuale delle voci artificiali utilizzate dai computer e gli smartphone per comunicare con gli utenti umani, specialmente visto come la voce di “Siri” per l’iPhone dell’Apple, di “Alexa” per i prodotti Amazon e la “Google Assistant” sembrano porre i toni femminili in un ruolo subalterno.

Ora il “network creativo” anglo-americano Virtue Worldwide e una ricercatrice danese, Anna Jørgensen, dell’Università di Copenaghen, hanno lanciato quella che ritengono sia la prima voce artificiale “gender neutral”, senza un’identità di genere, né maschile né femminile.

La voce, che si chiama “Q”, è stata sviluppata partendo dalla registrazione e successiva rimodulazione delle voci di cinque persone che rifiutano una precisa identità sessuale, manipolando il risultato elettronicamente per comprimerne la tonalità in una banda di frequenze che oscilla attorno ai “neutrali” 153Hz.

I suoi creatori pensano – sempre che convincano Apple, Amazon, Google e Microsoft ad adottare Q – sia praticamente inevitabile che la voce si spargerà “alle stazioni della metropolitana, ai giochi e agli stadi, allo spettacolo e altrove”, ovunque si diffondano messaggi vocali generati da un computer. Può darsi… Ad ogni modo, chi volesse sentire in anteprima la voce del futuro può ascoltarla qui.

(di James Hansen)

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