Le arbitre del Mondiale: “Siamo tutte con Annalisa”

La foto delle donne arbitro impegnate a Doha nella preparazione in vista dei mondiali di calcio femminile con due cartelli "noi stiamo con Annalisa, orgogliose di essere arbitri, Forza Annalisa".
La foto delle donne arbitro impegnate a Doha nella preparazione in vista dei mondiali di calcio femminile con due cartelli "noi stiamo con Annalisa, orgogliose di essere arbitri, Forza Annalisa". ANSA/TWITTER/FIFA

ROMA. – Arbitre di tutto il mondo unitevi: non c’è bisogno di scomodare Karl Marx, ma senza dubbio le frasi sessiste che hanno preso di mira la giovane Annalisa Moccia, la guardalinee insultata pesantemente dal telecronista di un’emittente campana durante Sant’Agnello-Agropoli, hanno senza dubbio creato un cordone solidale che ha abbracciato idealmente istituzioni, società civile e politica.

E da ultimo anche la Fifa, scesa in campo con il proprio account twitter per manifestare solidarietà nei confronti della giovane arbitra di Nola. “Orgogliose di essere arbitri, noi stiamo con Annalisa”, è stato il messaggio delle direttici di gara da Doha, dove si stanno preparando per i Mondiali di calcio femminili di giugno.

Gli insulti dell’incauto telecronista hanno fatto il giro del mondo e la Federcalcio mondiale non ha voluto far mancare la propria vicinanza alla 27enne fischietto rosa: “La guardalinee italiana Annalisa Moccia è stata vittima di una discriminazione domenica scorsa. Un commentatore tv ha detto che una donna non può arbitrare gli uomini e che questa è una vergogna”, il testo del primo tweet.

Poi la Federazione guidata da Gianni Infantino ha pubblicato una foto delle donne arbitro che si trovano a Doha per la preparazione in vista dei prossimi Mondiali di calcio femminili: “Orgogliose di essere arbitri, noi stiamo con Annalisa”. “Ho incontrato tante persone forti e competenti grazie a questo sport meraviglioso, disciplina di punta in ogni Paese del mondo – le ha scritto la collega canadese, Carola Anne Chenard – Tutte persone appassionate e dedite al gioco che tutti amiamo, per questo penso che le discriminazioni non hanno posto nel calcio e dobbiamo dire basta”.

“Il calcio porta gioia e piacere a tante persone in tutto il mondo, indipendentemente dalla nazionalità, razza, sessualità o genere – la solidarietà della tedesca Bibiana Steinhaus – E io sono orgogliosa di far parte della famiglia arbitrale del calcio che aiuta a rendere possibile tutto questo. Non c’è posto per la discriminazione in questo nostro meraviglioso sport, lottiamo tutti uniti contro di essa”.

“Nel 21mo secolo e dopo la Coppa del Mondo in Francia, tutti sanno che il calcio significa partite, allenamento, managing ma anche arbitraggio. Siamo tutte con Annalisa e siamo molto orgogliose di essere donne arbitro nel calcio”, le ha mandato a dire la francese Stephanie Frappart.