Presidente Maduro: “Sottoposto a razionamento il servizio elettrico”

CARACAS – Il servizio elettrico sarà sottoposto a razionamento. Così, il governo del presidente Maduro si è dovuto arrendere all’evidenza: l’ha raggiunto proporzioni tali da rendere necessario centellinare elettricità. Eppure il Venezuela non solo è il Paese con le maggiori riserve petrolifere ma anche tra quelli con le maggiori riserve idroelettriche.

– Ho approvato un piano di 30 giorni di distribuzione di energia elettrica – ha detto il capo dello Stato la cui autorità legittima è messa in discussione dall’intero consesso dei paesi democratici.

Il presidente Maduro ha denunciato nuovamente un complotto orientato a creare un clima di instabilità politica nel Paese. E ha accusato direttamente il presidente nordamericano Donald Trump di essere l’uomo che muove i fili della cospirazione.

– Hanno colpito il sistema elettrico. Ne hannno compromesso la capacità di distribuzione di energia – ha commentato il capo dello Stato, riferendosi alla centrale idroelettrica del Guri. Questa, fino a qualche anno fa, era considerata la più moderna, la più sicura e la più grande dell’America Latina.

La dimensione della crisi, che nessuno qualche anno fa avrebbe potuto immaginare, è alla base del malcontento che, in questi giorni, è represso con particolare violenza dalle forze dell’ordine e dalle squadracce paramilitari dotate di armi da guerra. I venezuelani protestano contro i continui black-out che sono ormai comuni in tutto il Venezuela e contro la mancanza di acqua che l’interruzione del servizio elettrico provoca.

Le istituzioni sanitarie internazionali temono che a causa della mancanza di acqua potabile e delle elementari condizioni d’igiene possa esplodere in Venezuela qualche epidemia.

 

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