Sud Sudan: Papa Francesco promuove la pace, i due leader in Vaticano

Sud Sudan: La stretta di mano tra i due leader sudsudanesi
La stretta di mano tra i due leader sudsudanesi.

CITTA’ DEL VATICANO. – “Posso affermare che è in programma in Vaticano un ritiro spirituale per i leader del Sud Sudan, la prossima settimana”. E’ quanto ha affermato oggi, rispondendo ai giornalisti, il direttore della Sala Stampa vaticana, Alessandro Gisotti. Da Oltretevere si parla quindi di “ritiro spirituale”, implicitamente a fini di riconciliazione, ma il contesto ‘politico’ non può essere che quello di una mediazione del Papa per la fine del conflitto interno.

Prima era stato il sito vicino alla Santa Sede “Il Sismografo” ad anticipare che il presidente del Sud Sudan, Salva Kiir Mayardit, e il leader dell’opposizione Rick Machar, si sarebbero incontrati il 9 aprile in Vaticano, su invito di papa Francesco, per promuovere l’attuazione dell’accordo di pace. I due leader hanno infatti annunciato di aver ricevuto l’invito speciale del Pontefice e tutti e due hanno espresso la loro intenzione di recarsi in Vaticano martedì prossimo, anche se nel caso del viaggio di Machar, che si trova a Khartoum agli arresti domiciliari, dipenderà dall’autorizzazione che dovrebbe avere da parte dell’Autorità intergovernativa per lo sviluppo (Igad).

Un portavoce dell’opposizione, Manawa Peter Gatkouth, ha confermato che Machar ha ricevuto e accettato l’invito del Papa a partecipare in un incontro bilaterale con il presidente Kiir in Vaticano la settimana prossima. Lo scopo dell’incontro è quello di “rafforzare la fiducia tra i due leader” per la formazione di un nuovo esecutivo di transizione in cui dovrebbero essere rappresentate entrambe le parti. La formazione di questo governo di transizione è prevista per il prossimo 12 maggio. Tuttavia, Gatkouth ha riferito che l’Igad, mediatore del conflitto in Sud Sudan, non ha ancora revocato gli arresti domiciliari imposti a Machar.

L’accordo di pace tra il governo e l’opposizione armata, firmato lo scorso agosto a Khartoum e ratificato a settembre ad Addis Abeba, mira a porre fine al conflitto che si prolunga dalla fine del 2013. L’Accordo prevedeva un periodo di otto mesi per la creazione di un esercito nazionale che integri i combattenti ribelli. La maggior parte dei gruppi ribelli nel Sud Sudan, compresa la fazione principale guidata da Machar, ha accettato il patto, che è il secondo tentativo di porre fine al conflitto e sul quale papa Francesco parlò già con il presidente Kiir nell’udienza in Vaticano lo scorso 16 marzo.

In quell’occasione, riferiva il comunicato della Sala stampa vaticana, “ci si è soffermati sulle questioni concernenti l’attuazione dell’accordo raggiunto recentemente dai diversi attori politici, in vista della soluzione definitiva dei conflitti, del ritorno dei profughi e degli sfollati nonché dello sviluppo integrale del Paese”. In tale contesto, il Papa “ha espresso il desiderio che si verifichino le condizioni di una sua possibile visita in Sud Sudan, come segno di vicinanza alla popolazione e di incoraggiamento al processo di pace”.

(di Fausto Gasparroni/ANSA)