Kean e i buu: “Allargare le braccia è la risposta migliore”

Il post di Moise Kean a braccia aperte.
Il post di Moise Kean a braccia aperte.

TORINO. – Moise Kean allarga le braccia di fronte ai ‘buu’ razzisti che hanno accolto il suo gol al Cagliari. E’ “il miglior modo per rispondere al razzismo”, sostiene l’attaccante della Juventus e della Nazionale, una raffica di messaggi di solidarietà, ma anche qualche polemica su un episodio che doveva essere condannato e basta. Come quella per le parole di Leonardo Bonucci, che ha sì condannato il razzismo, ma ha anche tirato le orecchie al giovane compagno per l’esultanza davanti alla curva dei tifosi sardi.

“C’è stato uno sbaglio al 50% tra la curva e Moise”, ha detto, finendo nel mirino di un Mario Balotelli “scioccato”: “al posto di difenderti fa questo? Dì a Bonucci che la sua fortuna è che io là non c’ero…”. Una ferita profonda, l’ennesima per il mondo del calcio, troppo spesso costretto a convivere con episodi di razzismo da cui fatica a prendere le distanze.

“Ho sentito troppi moralismi. Kean ha sbagliato e me lo hanno detto anche i giocatori della Juve. Io ho sentito soprattutto dei fischi, sarebbero arrivati ugualmente a tutti gli altri giocatori”, è stata la reazione a caldo del presidente del club sardo, Tommaso Giulini, che a mente fredda ha poi aggiustato il tiro.

“Anche un solo ‘buu’ va condannato, sempre – la sua precisazione – ma non basta una condanna, per sconfiggere il razzismo ci vuole impegno, cultura e iniziative. Tutto quello che il Cagliari fa”. La Digos della Questura di Cagliari ha avviato una serie di accertamenti, visionando e ascoltando tutti i filmati delle telecamere dello stadio, nonché quelle delle televisioni. Sui social, intanto, si sono moltiplicati gli appelli a condannare il razzismo.

Primo fra tutti quello di Mino Raiola, agente di Kean e re del calciomercato. “Non si può essere italiano e razzista al tempo stesso – è la sua tesi -. Per me il razzismo è sinonimo di ignoranza. Nessuno può o dovrebbe giustificarlo. Sono fiero dei miei ragazzi. Sto con Kean e Blaise” Matuidi, anche lui beccato dal pubblico di Cagliari per il colore della pelle.

Il campione del mondo francese è stato il giocatore più accalorato nel difendere il baby attaccante. “Bianco+Neri, no al razzismo”, è il suo messaggio su Instagram, dove ha postato una sua foto con Kean. Difende la giovane promessa, e se la prende con Bonucci, anche Raheem Sterling, centravanti del Manchester United vittima in passato di episodi di razzismo. “Bonucci, la colpa è 50 e 50?” si domanda ironicamente l’attaccante di Guardiola, possibile avversario proprio della Juventus in un’eventuale semifinale Champions.

“L’unica cosa da fare è ridere…”. “Bravi italiani svegliatevi, non potete lasciare parlare per voi un piccolo gruppo razzista – sostiene Paul Pogba -. Sostengo tutte le lotte contro il razzismo, siamo tutti uguali”.

Kean, invece, allarga le braccia, preferendo far parlare i gesti più delle parole. Bellissimo quello di oggi pomeriggio: incontrare i bambini e le famiglie del Centro Paideia di Torino, il nuovo spazio di Fondazione Paideia che offre attività di assistenza per famiglie con bambini con disabilità.

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