Mancini tra premio Bearzot e Unicef: “Basta razzismo”

Moise Kean abbraccia Immobile dopo il gol sotto lo sguardo di Roberto Mancini.
Moise Kean abbraccia Immobile dopo il gol sotto lo sguardo di Roberto Mancini.

ROMA. – “Non se ne può più”. Roberto Mancini va dritto al punto e condanna con fermezza l’ennesimo episodio di razzismo avvenuto sui campi della Serie A. Ad essere preso di mira stavolta è stato l’attaccante della Juventus e della Nazionale, Moise Kean, nel corso della partita giocata dai bianconeri a Cagliari.

“L’atteggiamento che è stato usato contro di lui è insopportabile, bisogna stigmatizzare i buu razzisti, serve prendere posizione e agire anche duramente affinché queste cose finiscano” sottolinea il ct azzurro, nel giorno che lo vede protagonista prima a distanza come designato del premio Bearzot, poi di persona come testimonial Unicef per rilanciare il suo “impegno per l’infanzia”.

“Bearzot è stato il ct che mi ha fatto esordire in azzurro e la sua Italia ’82 è la nazionale che più mi ha ispirato: è un premio che mi onora”, dice collegando il ricordo dei suoi 19 anni al riconoscimento dell’Us Acli. “Mancini ha riportato l’entusiasmo di cui l’azzurro aveva bisogno”, aveva detto dalla Figc il presidente federale, Gabriele Gravina.

Ma il ct della rifondazione più che sui suoi meriti sceglie di puntare i riflettori suoi suoi valori. In primo luogo, l’intolleranza verso il razzismo. “Non dico che questo genere di cose avviene in tutte le partite, ma comunque capita spesso”, dice Mancini, sottolineando che “anche in Inghilterra, dove sono molto più avanti di noi nella lotta al razzismo, accadono ancora, ma noi dobbiamo fare molto di più per eliminarle del tutto”.

Magari applicando alla lettera le norme che, ricorda il presidente della Figc Gabriele Gravina, “ci sono e prevedono in modo chiaro le procedure da seguire. Forse bisogna anche cominciare a individuare i responsabili e ad applicare le sanzioni che possono arrivare fino all’esclusione dagli stadi e alle denunce penali dove ci siano i presupposti”.

Mancini non dà poi troppo peso né all’esultanza di Kean dopo il gol (“è un ragazzo e magari la prossima volta probabilmente non lo farà, però magari si è sentito in difficoltà. Consigli? Quando verrà in Nazionale parlerò con lui per spiegargli qualcosa che magari può essergli utile”), né alle polemiche innescate dalle dichiarazioni rilasciate a caldo da Bonucci dopo i fatti di Cagliari e al successivo intervento di Balotelli contro il difensore juventino: “Ho letto qualcosa e mi sembra che Bonucci sia stato frainteso. E comunque poi sembra che la cosa importante sia la polemica tra Balotelli e Bonucci, invece lo è quanto accaduto in campo, e quindi bisogna cercare di fare in modo che non avvenga più. In ottica nazionale poi bisogna vedere se saranno convocati tutti e tre…”.

Dopo la battuta il ct torna serio nel paragone tra Kean e il primo Balotelli: “Io auguro a Kean di fare quello che ha fatto Mario quando era giovane, perché c’è stato un momento della carriera di Mario in cui è stato un giocatore straordinario. Quindi speriamo che riesca a fare queste cose per tanti anni”.

Un altro auspicio di Mancini è che la prossima Serie A non termini il 24 maggio, data molto a ridosso della partita inaugurale di Euro 2020 prevista per il 12 giungo allo stadio Olimpico. “Sarebbe meglio finisse un po’ prima, questo è sicuro, vediamo adesso quello che si può fare” le parole del ct. Euro 2020 è lontano nel calendario, ma vicino nel cuore.

Lascia un commento