Obama a Berlino parla ai giovani europei: “Votate!”

L'ex presidente Usa, Barack Obama durante il meeting con i giovani a Berlino.
L'ex presidente Usa, Barack Obama durante il meeting con i giovani a Berlino. EPA/CLEMENS BILAN

BERLINO. – Barack Obama vuole ancora cambiare il mondo. E allora l’ex presidente degli Stati Uniti torna a fare quello che sa fare meglio: coinvolgere, guidare, ispirare. Sceglie Berlino e un gruppo di 300 giovani europei ai quali dice “adesso siete voi a poter cambiare il mondo”. A partire naturalmente dalla partecipazione, e li esorta quindi a votare alle prossime elezioni europee.

“Non sono qui per sostenere alcun partito politico” ma a sostenere una serie di valori, ha spiegato Obama “ma voi avrete le elezioni per il Parlamento Europeo a breve. E va da se’ che dovete andare a votare!”. Michelle ed io – ha aggiunto – “quando sentiamo che i giovani non vanno a votare, diciamo loro: non consentite ai vostri nonni di dirvi come vestire o che tipo di musica ascoltare, allora perché lasciate che decidano per voi in quale mondo vivrete”.

Perché l’Europa vive le sue sfide: “L’Europa nel 2019 per alcuni versi ha raggiunto l’apice del benessere. In media in Europa, al momento, ci sono le persone più in salute, più benestanti, meglio istruite. Ci sarebbe quindi da pensare che ci si possa sentire soddisfatti. Eppure sappiamo anche che ci sono forze potenti che minacciano un ritorno indietro su molte di queste cose”, ha detto Obama, menzionando tra l’altro i social network, che da opportunità nello scambio di informazioni “sembrano diventati uno strumento di disinformazione”.

Citando i “nazionalismi, in particolare provenienti dall’estrema destra. E sappiamo cosa ciò voglia dire, l’Europa lo sa meglio di tutti”. Rilassato, a suo agio, ha calcato da solo per un’ora e mezza il palco allestito presso la European School of Management, al secondo piano del vecchio edificio del consiglio di stato della RDT, nel cuore della ex Berlino Est.

Qui la Obama Foundation ha invitato i 300 ‘giovani leader’, provenienti da 35 paesi europei, per un incontro nella formula di ‘Town Hall’, ‘domanda e risposta’, ha attivato uno streaming live e ha raccolto anche interventi in videoconferenza da varie parti del Continente. Sono giovani impegnati nella società civile, in associazioni e organizzazioni. Alcuni fanno già politica, altri lavorano sul territorio. Sono i ‘community organizer’ 4.0.

Un mondo cambiato radicalmente dai tempi in cui il giovane Obama era attivo a South Side Chicago, l’inizio del suo percorso, eppure questi ragazzi guardano a lui come quel leader più che come l’ex presidente degli Stati Uniti. Katleen viene dall’Olanda ma è di base in Germania. Si occupa di coinvolgimento nella società civile per il settore privato. Ha 29 anni e in sala era in prima fila, una novità per lei abituata più a parlare in pubblico.

Tra i suggerimenti di Obama ha apprezzato di più l’invito a considerare che il cambiamento arriva attraverso piccoli passi. Perché per Katleen non è una questione politica (e tantomeno di partiti): “So che è un gran politico, ma ciò che mi interessa è l’ispirazione che se ne può trarre per lavorare al cambiamento. Può aiutarci a capire quali sono le sfide quotidiane lungo il percorso”.

(di Anna Lisa Rapanà/ANSA)