Allarme Fmi: “La crescita frena, Italia e Brexit fra i rischi”

Una catena di montaggio in uno stabilimento automobilistico.
Una catena di montaggio in uno stabilimento automobilistico.

WASHINGTON. – Frena l’economia italiana. Il Fondo Monetario Internazionale taglia le stime di crescita per il 2019, quando il Pil è previsto crescere dello 0,1% con un tasso di disoccupazione a due cifre, e un debito e un deficit in aumento. Ma l’allarme crescita non riguarda solo il Belpaese: la locomotiva tedesca crescerà quest’anno solo 0,8% e a rallentare è l’intera economia globale.

Al momento comunque non c’è alcuna recessione all’orizzonte, anche se i rischi al ribasso sono molti. Fra questi le tensioni commerciali, la Brexit, l’esito delle elezioni europee e l’Italia. “Una prolungata incertezza e elevati rendimenti in Italia, soprattutto se accompagnati con una recessione più profonda, possono avere ricadute negative sulle altre economie dell’area euro”, spiega il Fmi nel World Economic Outlook, osservando come gli spread alti rischiano di aumentare ulteriormente la pressione sulle banche italiane, pesare sull’attività economica e peggiorare le dinamiche del debito.

Un debito che il Fondo stima in aumento al 133,4% nel 2019 dal 132,1% del 2018 (secondo i dati della Banca d’Italia è stato del 132,2% lo scorso anno). Nel 2020 salirà ancora raggiungendo, precisa il Fmi, il 134,1% del pil, fino a toccare poi il 138,5% nel 2024. In aumento anche il deficit, atteso al 2,7% quest’anno e al 3,4% il prossimo, per poi raggiungere il 3,8% nel 2024. La crescita dell’Italia, fanalino di coda dell’Europa e delle economie avanzate, “è debole. La seconda metà del 2018 è stata particolarmente debole, e questa debolezza si è protratta nel 2019” spiega il capo economista del Fmi, Gita Gopinath, all’esordio agli Spring Meetings.

Il pil nel 2018 è cresciuto dello +0,9%, in base ai dati diffusi dell’Istat che ha rivisto al rialzo la crescita del 2017 a +1,7%. I timori che “restano riguardano gli elevati livelli di debito e gli alti rendimenti sul debito sovrano”, fattori questi che hanno contributo a indebolire gli investimenti, mette in evidenza Gopinath senza commentare l’ipotesi di una flat tax. “Dobbiamo attendere i dettagli” precisa. L’Italia, così come la Francia, dovrebbe “ricostruire gradualmente” accantonamenti di bilancio per “evitare l’innescarsi di una spirale negativa fra i rischi sovrani e quelli delle banche e assicurare la stabilità”.

La frenata italiana si inserisce in un quadro di rallentamento di Eurolandia e del mondo. La crescita globale è stata tagliata, per le terza volta in sei mesi, al 3,3%, il livello più basso dal 2009, ovvero dalla crisi finanziaria. La ripresa, che dovrebbe accelerare nella seconda metà del 2019 e nel 2020, “è precaria” dice il Fondo. “Siamo in un momento delicato”: è “imperativo” evitare “errori politici”, aggiunge Gopinath augurandosi un accordo a breve sulla Brexit e una soluzione stabile e duratura delle tensioni commerciali fra Stati Uniti e Cina. Due partite queste che restano ancora tutte da giocare e che, al momento, sono solo un’ombra di incertezza sull’economia globale.

(di Serena Di Ronza/ANSA)