Sud Sudan: Vaticano, riuniti i due leader per riconciliazione

Sud Sudan. Leader riuniti in Vaticano per la riconciliazione
Sud Sudan. Leader riuniti in Vaticano per la riconciliazione

CITTA’ DEL VATICANO. – L’obiettivo dichiarato è offrire un’occasione di “incontro” e “riconciliazione”, per un “impegno comune per la pace”. E la forma è quella del “ritiro spirituale”, in un contesto di “riflessione” e “preghiera”. Ma usando altri termini è innegabile che papa Francesco, in accordo col primate anglicano e arcivescovo di Canterbury Justin Welby, stia tentando una mediazione per la fine della sanguinosa guerra civile in Sud Sudan, riunendo in Vaticano i leader, finora in conflitto fra loro, per promuovere l’attuazione degli accordi di pace firmati nel settembre scorso.

Accordi che prevedono la formazione, per il prossimo 12 maggio, di un nuovo esecutivo di transizione in cui siano rappresentate entrambe le parti. “Il Santo Padre Francesco ha approvato la proposta presentata dall’Arcivescovo di Canterbury, Sua Grazia Justin Welby, di organizzare un ritiro spirituale che avrà luogo in Vaticano, presso la Domus Sanctae Marthae, il 10 e l’11 aprile corrente, con la partecipazione delle massime Autorità civili ed ecclesiastiche del Sud Sudan”, ha dichiarato il direttore della Sala stampa vaticana, Alessandro Gisotti, mentre i leader invitati dal Pontefice in Vaticano stanno già confluendo a Roma.

Per le autorità civili, parteciperanno i membri della Presidenza della Repubblica del Sud Sudan, che ai sensi del ‘Revitalised Agreement on the Resolution of Conflict in South Sudan’ assumeranno “alti incarichi di responsabilità nazionali” il 12 maggio: si tratta dell’attuale presidente della Repubblica Salva Kiir Mayardit, e di quattro dei cinque vice presidenti designati, Riek Machar Teny Dhurgon (capo del principale gruppo di opposizione, ex vice presidente di etnia ‘nuer’ e autore nel dicembre 2013 del tentato colpo di stato contro Kiir, che è di etnia ‘dinka’), James Wani Igga, Taban Deng Gai e Rebecca Nyandeng De Mabior.

Le autorità ecclesiastiche presenti al ritiro saranno gli otto membri del Consiglio delle Chiese del Sud Sudan. I predicatori delle meditazioni, che si incentreranno sui versi dell’inno nazionale sud-sudanese, saranno mons. John Baptist Odama, arcivescovo di Gulu (Uganda), e il padre gesuita Agbonkhianmeghe Orobator, presidente della Conferenza dei Superiori Maggiori dell’Africa e Madagascar.

“Questo evento – ha spiegato Gisotti -, al tempo stesso ecumenico e diplomatico, è organizzato di comune accordo tra la Segreteria di Stato e l’Ufficio dell’arcivescovo di Canterbury, con lo scopo di offrire, da parte della Chiesa, un’occasione proficua per la riflessione e la preghiera, nonché per l’incontro e la riconciliazione, in uno spirito di rispetto e di fiducia, a coloro che in questo momento hanno la missione e la responsabilità di lavorare per un futuro di pace e di prosperità del popolo sud-sudanese”.

Il momento conclusivo del ritiro, nel pomeriggio di giovedì 11, alle 17.00, sarà il discorso di papa Francesco, già molto atteso. In seguito, ai partecipanti sarà consegnata una Bibbia firmata dal Papa, dal primate anglicano Welby, e dal reverendo John Chalmers, già moderatore della Chiesa Presbiteriana di Scozia, con il messaggio “Ricerca ciò che unisce. Supera ciò che divide”. Infine, ai leader del Sud Sudan, “i quali prenderanno impegno comune per la pace”, verrà impartita la benedizione.

(di Fausto Gasparroni/ANSA)

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