Scuola: meno nascite, in cinque anni persi 42mila alunni

Un'aula vuota di una scuola,
Un'aula vuota di una scuola, foto di archivio © ANSA ANSA/ALESSANDRO DI MEO

ROMA. – In Italia nascono sempre meno bambini e cominciano a svuotarsi anche le aule delle scuole. In un quinquennio sono stati persi nella scuola primaria 42mila alunni, l’8%, quasi uno scolaro su dieci. E in prospettiva la situazione peggiorerà. Ad analizzare il fenomeno è un dossier di Tuttoscuola che invoca misure urgenti e concrete, una sorta di ‘Piano Marshall’, per sostenere la natalità. Una richiesta portata avanti da tempo dal Forum delle Associazioni Familiari.

“E’ un’emergenza che può essere affrontata solo con un Patto per la Natalità: quello che da tre anni il Forum Famiglie ha ripetuto e proposto a tutti i partiti politici e a tutte le realtà economiche e sociali che ha incontrato. Il tempo è scaduto. Registriamo con soddisfazione l’attenzione del ministro Bussetti su questi temi. Urge un Piano Marshall che metta al centro il rilancio delle nascite, altrimenti a breve oltre alla scuola crolleranno anche la sanità pubblica, il Welfare e le pensioni”, commenta il Presidente nazionale del Forum Famiglie, Gigi De Palo.

Anche il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha fornito un quadro degli effetti della denatalità: a settembre saranno quasi 70mila in meno gli alunni iscritti al primo anno del settore scelto. Tornando allo studio di Tuttoscuola, le classi dell’infanzia, che nel 2014-15 accoglievano 1.021.799 bambini, in questo anno scolastico ne hanno accolti soltanto 918.299, perdendo 103.500 iscritti, oltre il 10%. Quasi la metà si è registrata nel Mezzogiorno (51.637 iscritti in meno nel quinquennio) e poco meno di un terzo nelle scuole del Nord.

“Non ci sono territori che si sono salvati da questa onda di magra, anche se al Nord all’inizio del quinquennio si è registra una certa tenuta”, spiega Tuttoscuola. Nel dossier si cita anche uno studio della Fondazione Agnelli secondo il quale non in tutti i Paesi europei c’è questo calo della popolazione scolastica.

Prendendo come punto di riferimento i dati del 2015 e proiettandosi verso il 2030 si registreranno incrementi nel numero di alunni in Svezia, nel Regno Unito e in Germania, mentre in Francia la popolazione scolastica dovrebbe rimanere costante. In calo non solo l’Italia ma anche la Spagna.

“Considerato che per la prima volta in Italia abbiamo un ministero della Famiglia, è legittimo aspettarsi un piano strutturale, condiviso dal Governo, che, affronti in modo sistemico i nodi del problema. Potrebbe essere il ‘piano Marshall’ della natalità per lo sviluppo del nostro Paese”, conclude lo studio.

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