Sale la sfida su Roma, scintille tra Salvini e Di Maio

Rottura: I due vicepremier: Luigi Di Maio e Matteo Salvini. M5s e Lega. Roma
I due vicepremier: Luigi Di Maio e Matteo Salvini

ROMA. – Lo scontro tra Lega e Movimento 5 Stelle su Roma fa un salto di livello e investe direttamente i leader. “Avevo invitato i romani a scegliere e provare il cambiamento, dopo anni questo cambiamento non mi sembra molto diverso dal passato”, il nuovo attacco di Matteo Salvini. Ma a rispondergli, questa volta, è proprio l’alleato di Governo: “Quando la Lega è un po’ in difficoltà e per loro i sondaggi pesano di più, mettono in mezzo Roma. Io non rispondo nel merito, la città ce l’hanno lasciata così cercheremo di metterla a posto”, dice Luigi Di Maio.

La sindaca Virginia Raggi, bersaglio principale delle polemiche leghiste, si limita a rispondere: “Salvini vuole Roma? Noi pensiamo a lavorare”. E in giornata incassa anche il sostegno del presidente della Camere Roberto Fico: “I sindaci, chiaramente onesti e che lavorano per la città, vanno supportati e non contrastati”. Secondo Fico, i sindaci “vanno supportati perché sono coloro che sono vicini ai cittadini. Poi le critiche vanno bene, ci mancherebbe, critiche costruttive a tutti i livelli ma sempre costruttive”.

Quelle di Salvini, in particolare, si riferiscono allo stato in cui versa la Capitale: “Vivo Roma da cittadino, come tanti altri romani che si lamentano dell’immondizia, del traffico, dei mezzi pubblici che non funzionano, dei crateri nelle strade, della trascuratezza”, afferma. Per le prossime elezioni comunali, però, il leader della Lega dice di non avere in mente “assolutamente” alcun nome. Poi un auspicio: “I sindaci delle due più grandi città, Milano e Roma, collaborino nel percorso che ha l’obiettivo di zero campi rom”.

“Non ci sto – tuona Raggi in un’intervista -. Non si può giocare la campagna elettorale sulla pelle dei romani. Siamo stanchi delle sue chiacchiere”. Poi rivendica: “Roma investe nella cultura, 100 milioni di euro in arrivo per il settore. All’ignoranza, alla paura, noi rispondiamo in modo concreto, ricostruendo i servizi per il cittadino”.

Nel frattempo, critiche incrociate piovono da destra e da sinistra: “Non ci vuole uno scienziato per capire che dopo tre anni di governo la sindaca Raggi e la sua giunta non sono in grado di guidare Roma. Il ministro degli interni alza un pretestuoso polverone elettorale per negare a Roma gli impegni del governo. Ancora una volta la Lega è contro Roma”, puntano il dito dal Pd in Campidoglio.

“Salvini ha finalmente aperto gli occhi sulla giunta Raggi. Se il leader della Lega ha capito in che mani è Roma non si può dire altrettanto nei confronti del suo alleato Di Maio verso cui pare avere gli occhi bendati”, incalza il forzista Sestino Giacomoni. Per il coordinatore della comunicazione del Pd, Marco Miccoli “Salvini, Raggi e Di Maio sono alleati. Non inganneranno i romani. Questa finta sceneggiata del litigio sulla Capitale possono risparmiarsela”.

(di Paola Lo Mele/ANSA)

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