Minacce e insulti, coppia gay protegge la casa con un muro

Gay: Murale con i colori della bandiera della pace.
Murale con i colori della bandiera della pace.

VERONA. – Un muro di lamiera color ruggine per difendersi da odio e pregiudizi: a issarlo, lungo tutto il perimetro della loro abitazione di Grezzana, sono Angelo e Andrea, una coppia gay stanca delle continue aggressioni omofobe. Andrea ha 24 anni, Angelo ne ha più del doppio, si sono sposati a Barcellona ma per l’Italia risultano ancora celibi. Due mosche bianche in un paese che sembra non vedere di buon occhio le coppie omosessuali. E quel muro che rappresenta la loro protezione deve ora essere abbattuto; è una recinzione abusiva, sostiene il Comune, e va tolta.

I due hanno alle spalle mesi di continue vessazioni che li hanno portati all’esasperazione. Il 12 settembre Andrea ha aperto la porta ad uno sconosciuto che gli ha gettato addosso un secchio di benzina al grido di “Froci, dovete bruciare tutti”. Poi si sono trovati con le gomme dell’auto tagliate e una svastica sul muro di casa. Non è mancata neppure la decapitazione della statua di David che troneggiava all’ingresso di casa e una lettera nella cassetta della posta con minacce di morte e insulti irripetibili.

Quando si sono presentati mano nella mano per protesta in Piazza Bra a Verona durante i giorni del Congresso mondiale delle famiglie sono stati presi a schiaffi. Dopo aver tentato di difendere almeno la privacy della loro casa, sono quasi sull’orlo di dover gettare la spugna. “Nel nostro legame – ammettono – la gente non vede il bene, vede solo la corruzione”. Non si contano neppure più gli episodi in cui qualcuno, sfiorandoli con l’auto, suona il clacson e alza il dito medio in segno di scherno.

“Viviamo sotto l’incubo di un attacco – spiega Angelo – eppure siamo quelli che si sono inventati tutto, molti sono convinti che siamo a caccia di pubblicità, che ce la siamo cercata e che usiamo quanto accaduto per farci belli”. Dopo un passato etero, i due si sono conosciuti e hanno deciso di intraprendere un cammino di vita assieme. “Siamo artigiani – raccontano – viviamo del nostro lavoro, uno col cemento e le piastrelle, l’altro con la parte elettrica. Eppure nessuno ci dà più lavoro”.

(di Rosanna Codino) (ANSA)

Una situazione che è diventata insostenibile. “Nessuno vede la nostra fatica di vivere, il dramma che stiamo vivendo, l’essere sempre sotto assedio – raccontano – .Anche il nostro amore si sta guastando, litighiamo sempre più”. Nessuna preclusione verso i gay, invece, da parte del titolare del salone ‘Studio Bellezza’ di Rovereto (Trento), Andrea Caputo, che ha postato su Facebook un annuncio di ricerca personale. “Cerco parrucchiere uomo o gay e ovviamente bravo – ha scritto – da assumere”.

Caputo nega che si tratti di una inserzione dal tono provocatorio. “Nessuna malizia, nessun ammiccamento – dice – cerco un parrucchiere, ovviamente mi serve bravo. E per esperienza posso dire che nel nostro mestiere i gay hanno quasi sempre una marcia in più. Sono più estrosi, più sensibili alle esigenze del cliente, più attenti alla moda”.