Primavera da incubo, il Napoli eterno secondo

Crisi del Napoli, Insigne si mette le mani nei capelli.
Crisi del Napoli, Insigne si mette le mani nei capelli.

NAPOLI. – Quattro sconfitte, due pareggi e una vittoria. Nove gol subiti e sei fatti. Eliminati dall’Europa League e con il vantaggio sull’Inter dimezzato. É questo il bilancio nero della primavera del Napoli che nelle ultime sei partite tra campionato ed Europa ha accusato un calo pauroso, nei numeri ma anche nel gioco e della condizione atletica. Il 4-1 in casa della Roma aveva fatto balenare l’illusione di un finale di stagione scintillante, che però si sta trasformando in un incubo. Il ko contro l’Atalanta al San Paolo, davanti a soli 19mila spettatori, è solo l’ultimo episodio.

Un calo di motivazioni in campionato, ha sottolineato anche il tecnico azzurro Ancelotti, che ha portato però il Napoli a perdere la grinta giusta anche in Europa, dove con l’Arsenal in pratica non c’è stata gara nei 180′. Ora l’immagine è quella di un Napoli chiuso nel fortino del suo secondo posto, con un vantaggio sull’Inter di sei punti, quando il 31 marzo era invece di dieci lunghezze.

Il secondo posto è da tenere anche grazie allo scontro diretto con i nerazzurri al San Paolo, ma servirà un altro Napoli, con motivazioni nuove difficili da trovare visto che il posto in Champions League è praticamente blindato grazie agli 11 punti di vantaggio sulla quinta a cinque giornate dalla fine. Il rischio è però il tracollo che ora Ancelotti ha la possibilità di evitare in un trittico di partite abbordabili: Frosinone, Cagliari e Spal i prossimi tre rivali di Koulibaly e compagni che puntano a invertire la rotta per arrivare a distanza di sicurezza allo scontro diretto con l’Inter.

Il periodaccio, però, comincia a lasciare segni fuori e dentro lo spogliatoio. Alle consuete contestazioni a De Laurentiis, ieri contro l’Atalanta al San Paolo è apparso anche lo striscione “Sarri uno di noi”, sintomo di una forma di malessere anche nei confronti di Ancelotti.

E sullo sfondo resta anche il limbo di Lorenzo Insigne, sostituito e fischiato contro l’Arsenal e rimasto in panchina contro l’Atalanta anche nel tentativo di rimonta a fine gara. “Insigne è un patrimonio importante per la società, deve riprendersi e tornare ai suoi livelli. Tutti noi l’aspettiamo”, ha commentato il tecnico azzurro a fine gara, sottolineando il momento difficile di Lorenzinho che a fine stagione potrebbe anche lasciare Napoli.

C’è tanto da ricostruire per Ancelotti che ritroverà domani i suoi a Castel Volturno. Sul banco degli imputati anche il centrocampo, con Ruiz, Allan e Zielinski in calo di rendimento e senza alternative visto il ko di Diawara e l’addio di Hamsik e Rog, ma anche la difesa, soprattutto sugli esterni con le continue rotazioni tra Hysaj, Ghoulam, Malcuit e Mario Rui senza trovare certezze in copertura e adeguata spinta.

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