Ristorante italiano a Berlino nega il tavolo all’ultradestra Afd

L'ingresso del ristorante italiano a Berlino "Bocca di Bacco"
L'ingresso del ristorante italiano a Berlino "Bocca di Bacco".

BERLINO. – Qui i razzisti non mangiano. E’ il senso del rifiuto opposto da un rinomato ristorante italiano nel centro di Berlino alla dirigenza del partito populista di destra Alternative fuer Deutschland che voleva prenotare un tavolo. “Non gradiamo servire i politici e i loro dipendenti che discriminano e discreditano gli uomini sulla base della loro provenienza, religione e posizione politica”, si legge sul messaggio con cui il ristorante ha risposto alla richiesta di una prenotazione, twittato dal portavoce del gruppo dell’Afd al Bundestag Christian Lueth.

Secondo quanto confermato alla Dpa dalla dirigenza dell’Afd, ai leader del partito populista di destra Alexander Gauland e Alice Weidel, Joerg Meuthen, Bernd Baumann e al portavoce del gruppo è stato negato un tavolo al ‘Bocca di Bacco’, uno dei più noti ristoranti italiani della capitale tedesca. Il ristorante sulla Friedrichstrasse, non lontano da Unter den Linden e da Checkpoint Charlie, è frequentato ogni giorno politici e imprenditori, e fino a qualche anno fa era considerato a Berlino il ristorante italiano per definizione.

Già un anno fa il locale si sarebbe rifiutato un’altra volta di far ‘attovagliare’ degli esponenti dell’Afd. Il portavoce del partito, nel riportare il fatto su twitter ha bollato la decisione del ristorante come “non democratica e stupida”. Dal ristorante si oppone un no comment. “La proprietà ci ha chiesto di non rilasciare dichiarazioni”, dice all’ANSA uno dei responsabili di sala, forse preoccupato da eventuali conseguenze della vicenda.

Un altro caso simile, ma a Monaco di Baviera, si era verificato quando il ‘Goldenen Bar’ nella ‘Haus der Kunst’ aveva cacciato la capogruppo Afd nel Parlamento bavarese Katrin Ebner-Steiner: il gestore aveva chiesto all’esponente politica di lasciare il ristorante visto che il suo staff era multietnico.

(di Francesco Bongarrà/ANSA)

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