Neve, grandine e burrasca: è “maledetta primavera”

I vigili del fuoco controllano dall'elicottero l'evolversi della piena del fiume Savio.
I vigili del fuoco controllano dall'elicottero l'evolversi della piena del fiume Savio ANSA/VIGILI DEL FUOCO

ROMA. – E’ una “maledetta primavera”, come la definisce la Coldiretti che già conta e piange i danni ai raccolti, questa altalena di severo maltempo che sta attraversando l’Italia e non promette niente di buono nemmeno per i prossimi giorni. L’allerta meteo è infatti estesa a quasi mezzo stivale, soprattutto regioni settentrionali e centrali .

“Pioggia abbondante, tempeste di ghiaccio e vento forte stanno sferzando la Penisola in una stagione particolarmente delicata per l’agricoltura con le semine, le verdure e gli ortaggi in campo e le piante che – sottolinea Coldiretti – iniziano a fare i primi frutti. La grandine è l’evento più temuto in questo momento perché i chicchi si abbattono sulle verdure e sui frutteti e spogliano le piante compromettendo i raccolti successivi”.

Le perdite si stimano in diversi milioni di euro. Allagamenti e strade chiuse per un nubifragio e una violenta grandinata a Roma dove una stazione della metro è stata temporaneamente bloccata e un sottopasso che collega all’aeroporto di Ciampino è stato riaperto dopo tre ore. In Lombardia, passata l’emergenza neve a Malpensa, è continuato il lavoro per rimuovere gli alberi caduti e pericolanti.

Nella bergamasca, a Bratto, un tecnico che stava ripristinando la linea elettrica è rimasto schiacciato da un generatore. Trasportato in elisoccorso all’ospedale è in gravi condizioni. Bufera di neve in Valtellina con la chiusura di dieci km della statale a Madesimo e del passo dello Spluga che dal primo maggio aveva riaperto il transito dalla Valchiavenna alla Svizzera. Nel bresciano, stalle scoperchiate, trombe d’aria, campi allagati, già perso il 30% del raccolto dei vitigni. Danni anche nel cremonese, nel varesotto, in provincia di Como e Lecco.

Alle porte di Milano, la grandine ha tritato campi di orzo, frumento, mais e ortaggi. A Pozzo d’Adda danneggiato il campanile e nel mantovano è stato ritrovato in un canale il corpo di un operaio rumeno precipitato in acqua quasi una settimana fa. Oltre 170 le operazioni compiute in Veneto dai vigili del fuoco. Molto colpito il vicentino con oltre 80 interventi per allagamenti, piante collassate e smottamenti. A Vicenza, sono stati richiamati in servizio i vigili fuori turno per portare soccorso soprattutto nell’area di Schio, dove c’è stata una frana, e dell’Alto vicentino. Nella zona, tre giovani a bordo di un’auto nei pressi di Valdastico, sono rimasti bloccati da un torrente. I pompieri li hanno salvati.

Vigili in azione anche nelle provincie di Verona, Padova e Treviso. Sulle Dolomiti è di nuovo tornata la neve: 34 centimetri ad Alleghe, 20 sul Falzarego, 23 a Misurina e 16 a Cortina. Spruzzate le prealpi. In Alto Adige è stata rispettata la tradizione dei ‘Santi di Giaccio’ – gli ‘Eisheligen’ – che prevede il ritorno della neve a bassa quota tra il 12 e il 15 maggio. Fiocchi bianchi in abbondanza fino a 1.300 metri e temperature invernali con forte vento a Bolzano. Dieter Peterlin, metereologo, ha spiegato che “fasi di freddo non sono rare a maggio, indipendentemente dal periodo degli Eisheiligen”.

Il calo termico proseguirà. Precipitazioni intense e battenti sull’Emilia Romagna, dove nel reggiano alcune strade provinciali si sono allagate per la scarsa manutenzione, e i venti sono ancora sostenuti sul crinale appenninico, sulla costa e sulla Romagna. A Parma sono stati chiusi i parchi e le raffiche sono arrivate fino 60 km/h. Il mare è molto mosso.

L’instabilità coinvolge anche la Toscana. Venti di burrasca sulle coste liguri. Gli anemometri hanno registrato raffiche violente fino a 144 km/h nello spezzino, e a 122 km/h a Monte Pennello (Genova), per citare solo le zone più flagellate. In Abruzzo il maltempo complica le operazioni del soccorso alpino a un escursionista precipitato sulla Majella.