Dieci bimbi dal Venezuela in Italia per cure, cento in lista d’attesa

Il centro dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù dedicato al day hospital ed alla ricerca scientifica, presso San Paolo Fuori le Mura, Roma.
Il centro dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù dedicato al day hospital ed alla ricerca scientifica, presso San Paolo Fuori le Mura, Roma. ANSA/UFFICIO STAMPA

ROMA. – Sono affetti da leucemia, tumori o gravi malattie cardiache ed hanno tutti bisogno di cure urgenti. Dieci bambini del Venezuela – dove si aggrava l’instabilità politica e la situazione di crisi – arriveranno a giorni, probabilmente entro la prossima settimana, all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Qui verranno accolti a titolo umanitario per ricevere trattamenti sanitari salva-vita: “La situazione è molto grave e ora la priorità è accogliere i bambini, per non lasciarli morire. Ed altri cento piccoli sono in lista”, ha affermato all’ANSA la presidente dell’Ospedale, Mariella Enoc. Tutto è pronto, dunque, per accogliere i piccoli pazienti, dopo che l’Ospedale della Santa Sede ha dato la disponibilità rispondendo alla richiesta di accoglienza per i bimbi venezuelani lanciata da Croce Rossa Internazionale e ospedale di Caracas.

Garantirà l’accoglienza umanitaria dei 10 bimbi e dei loro accompagnatori. Due hanno già ottenuto i documenti per la partenza e non ci sarebbero ostacoli neppure per gli altri. I 10 bimbi sono affetti da gravi patologie: 5 necessitano di interventi di neurochirurgia, 4 sono malati oncologici e per loro è urgente il trapianto di midollo. Un bambino è invece affetto da una grave malattia cardiaca. Insieme ai loro familiari, saranno ospitati nelle case famiglia dell’Ospedale e sono stati segnalati, per le loro condizioni preoccupanti, dall’ospedale di Caracas.

I 10 piccoli rientrano però in una lista più ampia di bambini che necessitano di cure urgenti e per i quali si sta approntando la documentazione clinica. Il segretario generale del Centro comunitario di apprendimento (Cecodap) di Caracas, Carlos Trapani, ha inoltre reso noto che “almeno 29 bambini venezuelani attendono un trapianto di midollo osseo”.

Lunedì scorso è deceduto a Caracas uno dei bambini, di soli 6 anni, che erano in condizioni gravi. Anche il Bambino Gesù, come alcune altre strutture sanitarie italiane, ha un credito pregresso con le autorità del Venezuela per il trattamento di pazienti accolti in passato, ma tale situazione non impedisce l’accoglienza di nuovi piccoli pazienti a titolo umanitario.

“Stiamo lavorando insieme alla Croce Rossa Internazionale – spiega Enoc -. Ci segnala che in lista ci sono altri cento bambini che necessitano di cure urgenti e dobbiamo farli arrivare in Italia. Contiamo di accoglierli tutti, gradualmente e a titolo umanitario, nel nostro Ospedale. La Croce Rossa sta operando per ottenere i passaporti per tutti i bambini in lista”. I piccoli, chiarisce, “verranno accolti nelle nostre case-famiglia e operati man mano a seconda dell’urgenza. I primi dieci in arrivo devono essere trattati al più presto”.

Quanto al blocco dei pagamenti per i trattamenti sanitari in Italia da parte delle autorità venezuelane, in atto dall’inizio di questa fase di instabilità politica, “anche il nostro Ospedale ha dei crediti con il Venezuela ma in questo momento – afferma Enoc – non è una priorità. E comunque, ciò non cambia la decisione di accogliere i bambini. Solo nel 2018, sono stati oltre 80 i piccoli da tutto il mondo curati nel nostro ospedale a titolo umanitario. Ora – conclude – ci troviamo in un momento di grande bisogno per il Venezuela, e bisogna agire”.

(di Manuela Correra/ANSA)

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