Millennials vittime di selfie e cosmetici fai da te

Millennials con maschera facciale fatta in casa.
Millennials con maschera facciale fatta in casa. (ANSA)

ROMA. – Ragazze nate con il cellulare in mano, che scattano selfie quotidianamente e poi vanno dal medico estetico per chiedere di correggere difetti inesistenti. Ma anche cosmetici preparati in casa, quasi come ‘pozioni magiche’, potenzialmente pericolose. Mentre, da un lato, aumenta l’età media delle pazienti in cerca di un filler, dall’altro, la digital revolution cambia il rapporto tra i millenials e la cura della bellezza.

A fare il punto sulle ultime tendenze, è il 40/mo Congresso della Società Italiana di Medicina Estetica (Sime), che per tre giorni riunirà a Roma 3.000 esperti in materia. L’utilizzo dei selfie “ha cambiato la percezione di se stessi, soprattutto tra le giovani millennials, generando un rapporto conflittuale con la propria immagine. Alcune pazienti arrivano dal medico – spiega il presidente della Sime, Emanuele Bartoletti – per chiedere di correggere inestetismi inesistenti che si sono viste in un selfie scattato con un’inquadratura improbabile e con una prospettiva che distorce i tratti, ma che in realtà non esiste affatto”.

Altro problema sono le app ‘bellezza’ che fanno apparire star di Hollywood. “Sempre più spesso – prosegue l’esperto – abbiamo giovani che ci chiedono di diventare come appaiono attraverso questi filtri”. Ma non è questo l’unico rischio che la Digital Revolution porta con sé. Sul web infatti, soprattutto tra le giovanissime, spopolano ricette per realizzare cosmetici fatti in casa, potenzialmente tossici.

A metterli online sono le ‘spignattatrici’, youtuber e blogger che offrono ricette per realizzare in casa creme, smalti e lucidalabbra. Sembrerebbe una pratica innocente, ma non è così. “In realtà, questi mix possono creare reazioni di tipo allergico. I rischi – spiega il presidente Sime, Emanuele Bartoletti – sono prima di tutto l’origine delle sostanze, spesso non certificata; poi come miscelarle. Infine, problemi di conservazione e il rischio di contaminazione batterica”.

Dal filler per ridurre le occhiaie a quello per correggere le piccole gobbe del naso, passando per uno dei maggiori successi della medicina estetica degli ultimi 10 anni, ovvero la radiofrequenza che riduce i depositi di grasso. In questo settore la ricerca scientifica prosegue senza sosta, offrendo nuove soluzioni per vecchi problemi.

Intanto a cambiare non sono solo le ‘armi del mestiere’ ma anche la tipologia dei pazienti. A cercare soluzioni per migliorare l’elasticità della pelle o ridurre le rughe non solo millennials e donne di mezza età, ma anche le più anziane. “Sempre più spesso si rivolgono a noi – spiega Bartoletti – signore anziane, over 70 persino over 80, perché gli anziani di oggi sono sempre più attivi e spesso hanno una vita sociale attiva”.

Richiedono però anche trattamenti ad hoc. “Su di loro non trattiamo, se non in minima parte le rughe. Cerchiamo piuttosto di intervenire per ridurre le macchie e per diminuire l’opacità, il grigiore e l’ispessimento della pelle”. L’obiettivo, in questi casi, conclude, “non deve essere ringiovanire, bensì offrire un’immagine curata della persona”.

(di Livia Parisi/ANSA)