Martedì stop trasporto aereo, Alitalia taglia metà voli

ROMA. – Giornata di possibili disagi martedì per chi deve viaggiare in aereo. E’ infatti in programma lo sciopero nazionale di 24 ore di tutto il settore, proclamato per denunciare la grave situazione occupazionale ma anche per le incertezze sul futuro dell’Alitalia.

In attesa che Fs, insieme a Delta e Tesoro, completi la cordata per salvare la compagnia, l’unica soluzione percorribile resta Atlantia, ma il capostipite della famiglia Benetton chiarisce che non ci sono proposte sul tavolo e manda un messaggio al Governo: ci dica se siamo “razza padrona o imprenditori affidabili”.

Intanto si avvicina la scadenza per le offerte del 15 giugno, ma in realtà tutto è legato a cosa accadrà al Governo dopo le elezioni del 26 maggio. Lo sciopero di martedì, proclamato unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo, coinvolgerà piloti e assistenti di volo di Alitalia, Blue Air e Blu Panorama, tecnici della manutenzione e personale di terra delle compagnie, gli addetti all’handling, al catering e delle gestioni aeroportuali.

E’ stato invece spostato al 24 giugno un altro stop (inizialmente previsto il 21) della sola Alitalia proclamato dalle sigle di piloti e assistenti riunite nell’Fnta e nella Confael Trasporti Assovolo. La compagnia ha comunque attivato per martedì un piano straordinario per limitare i disagi ai passeggeri, cancellando circa la metà dei voli, sia nazionali che internazionali: il piano prevede l’impiego di aerei più capienti sulle rotte domestiche e internazionali, per riprenotare i viaggiatori, e si stima che permetterà di far viaggiare nella stessa giornata il 60% dei passeggeri.

Tra le motivazioni della protesta, c’è anche la situazione di Alitalia, da due anni in amministrazione straordinaria e con Fs che da sei mesi lavora ad una soluzione di mercato che però non riesce a decollare.

Per completare il puzzle si continua a guardare ad Atlantia, ma ormai si tratta solo di una scelta politica, sulla quale pende il ‘veto’ posto dal M5s dopo il crollo del ponte Morandi. “Gli Aeroporti di Roma e Alitalia hanno certamente interessi comuni”, ma al momento “non c’è stato nessun incontro, nessuna proposta, niente di niente”, chiarisce Luciano Benetton in una lunga intervista a Repubblica in cui difende la famiglia dalle accuse piovute in questi mesi.

“Davvero si può credere che la stessa azienda sia virtuosa negli aeroporti e viziosa sulle autostrade?”, si chiede il manager veneto, che su Alitalia sottolinea la necessità che resti un marchio italiano. La palla però è tutta nelle mani del Governo: “Di sicuro bisogna decidere – avverte -, o siamo razza padrona o siamo imprenditori affidabili”.

(di Enrica Piovan/ANSA)

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