Atalanta da record, a un passo dal sogno Champions

Coppa Italia: i bergamaschi festeggiano Josip Ilicic per il gol che porta l'Atalanta in finale.
Coppa Italia: i bergamaschi festeggiano Josip Ilicic per il gol che porta l'Atalanta in finale. ANSA/PAOLO MAGNI

BERGAMO. – Domenica sera, al triplice fischio contro il Sassuolo già salvo, a campi invertiti perché il Mapei Stadium è ora la casa dei nerazzurri, per via della ristrutturazione dello stadio di Bergamo, si saprà se sarà Europa o Champions League. Per la certezza della seconda, un inedito per un club di queste dimensioni, serve il bottino pieno. L’Atalanta ha comunque i palcoscenici continentali assicurati per il terzo anno consecutivo, grazie all’1-1 in casa della Juventus.

La delusione per la finale di Coppa Italia con lo strascico di polemiche per il Var, ha assicurato Gian Piero Gasperini, artefice del ciclo straordinario di una provinciale ormai accodatasi al club delle big, è stata riassorbita: “La qualificazione a una coppa prestigiosa è un traguardo. Anzi, lo è più di un trofeo che resta in bacheca”.

I risultati premiano una filosofia di gioco aggressiva e arrembante che nel secondo tempo dell’Allianz Stadium ha saputo tramutarsi in barricadera, e se non fosse stato per la magia di Mandzukic per pareggiare la deviazione sotto misura di Ilicic o per l’errore di mira di De Roon nel finale i bergamaschi sarebbero a un pari dal grande obiettivo. Mai così in alto, a una giornata dal gong.

Terzo posto con l’Inter, ma avanti per gli scontri diretti. 100 gol stagionali, 74 in campionato: il miglior attacco della serie A. 38 punti nel girone di ritorno, con 10 successi in trasferta. Serie positiva di 12 con 8 vittorie. Ma soprattutto Milan tenuto a distanza di 1 punto (66 a 65) e Roma di 3, ovvero le due concorrenti che in caso di arrivo a tre alla stessa quota avrebbero sopravanzato l’Atalanta per la classifica avulsa. Ora i rossoneri rendono visita alla Spal (salva) del prestito atalantino Petagna, mentre l’altra sponda di Milano ospita l’Empoli quartultimo in piena bagarre per non retrocedere.

Tutto ancora in bilico, come il futuro del Gasp, che rispondendo alle voci che lo vorrebbero alla Roma ieri sera ha ribadito di doversi sedere al tavolo col presidente Antonio Percassi: “Non decido nulla prima di essere passato da lui, con cui ho un legame fortissimo, e se ci sono le condizioni si continua”.

Il tecnico non ha mancato di rivendicare il suo curriculum: “Mi sono qualificato all’Europa League cinque volte, la prima mancando la Champions da quarto col Genoa per gli scontri diretti a favore della Fiorentina, le ultime tre di fila, quattro (Grifone però escluso dall’Uefa, ndr) negli ultimi cinque anni”. Letta in controluce, potrebbe sembrare la richiesta preventiva di un mercato all’altezza della nuova sfida, mentre a Zingonia si ragiona da sempre in termini di plusvalenze. Zapata è dato vicino all’Inter, Ilicic al Napoli. Difficile competere restando col solo Papu Gomez dei “tre tenori”. Ma l’ingresso nella Coppa ‘dalle grandi orecchie’ da solo vale 30 milioni.

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