Conte, attenuare l’effetto delle Europee sulla stabilità di governo

Il presidente Sergio Mattarella ed il Primo Ministro Giuseppe Conte mentre salgono le scale.
Non è escluso che, nelle prossime ore, Conte si rechi al Quirinale per un faccia a faccia con Mattarella.

ROMA. – Attenuare l’effetto delle Europee sulla stabilità di governo stoppando qualsiasi tentativo di rimpasto e puntando a lavorare, innanzitutto, alle emergenze del Paese. Al di là delle rassicurazioni, delle fasi due del governo del cambiamento ciclicamente messe in campo, è a questo obiettivo, sotterraneamente, che il premier Giuseppe Conte sta lavorando con l’avvicinarsi del voto delle Europee. Anche perché, dalle parti di Palazzo Chigi ormai danno per assodato un dato: nel mirino della Lega non c’è più tanto il M5S ma il capo del governo.

A Palazzo Chigi, raccontano autorevoli fonti della maggioranza, da qualche giorno filtra una crescente preoccupazione. Se qualche settimana fa lo scontro tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini era derubricato a mera campagna elettorale ora il rebus del post voto comincia ad avere contorni più oscuri. E l’intervista con cui il sottosegretario Giancarlo Giorgetti ha messo nel mirino l’imparzialità di Conte ha avuto l’effetto del primo avvertimento nelle stanze della sede del governo.

Anche perché, raccontano fonti ben informate, l’atteggiamento dello stesso Salvini nel corso delle riunioni di governo è cambiato, facendosi più spinoso, polemico. Da qui il timore che più che alla crisi di governo il vicepremier leghista punti a rivendicare, all’indomani delle Europee, un ben diverso equilibrio nel governo coinvolgendo anche la carica del capo di governo. Ieri notte, nella riunione convocata a margine del Cdm per verificare le criticità del decreto sicurezza, Conte e i suoi vice sono tornati a incontrarsi in un summit ristretto.

Non accadeva da tempo ma i toni sono rimasti freddi. Mentre, proprio sul decreto sicurezza il M5S ha cercato una sponda nel colle più alto per frenare il provvedimento voluto dalla Lega. Il pubblico “corteggiamento” del Movimento è stato decisamente più subito che voluto da Mattarella ma sulle criticità del decreto i contatti tra il capo dello Stato e il premier ci sono stati. E il secondo ha prontamente messo sul tavolo del Cdm di ieri notte i dubbi del primo.

Non è escluso che, nelle prossime ore, Conte si rechi al Quirinale per un faccia a faccia con Mattarella. Tema previsto sul tavolo, il decreto sicurezza bis nella nuova bozza fatta circolare dal Viminale. Ma chissà che l’incontro non posso vertere su un primo giro d’orizzonte per il post voto. Mattarella, per ora, resta alla finestra, ben convinto dell’importanza di far passare gli ultimi giorni di campagna elettorale e restando nettamente fuori dalla rissa continua tra i due alleati.

E ai conti, invece, che da qualche settimana l’attenzione del Colle è rivolta. Con due variabili: quella dello spread e quella della possibile scure dell’Ue all’Italia nelle raccomandazioni previste il 5 giugno in vista della manovra. Un eventuale cambio di equilibri nel governo, con conseguente rimpasto, è fatto che rientra rigidamente nella cornice della maggioranza.

Toccherà a Conte, sostenuto da Di Maio e dal M5S, mettere in campo una strategia di difesa. Con la pericolosa appendice delle inchieste. In caso di nuovi indagati, o di condanna al sottosegretario Edoardo Rixi, assicurano nel Movimento, Di Maio non farà sconti. “Il vero problema per la Lega è stato il caso Siri, ora sono diventati paranoici, ma non staremo zitti”, assicura il vicepremier M5S.

(di Michele Esposito/ANSA)