Confindustria: “Serve un’Europa coesa, non isolare l’Italia”

Il presidente di Confindustria, Boccia, interviene dal palco durante un'assemblea.
Il presidente di Confindustria, Boccia, interviene dal palco durante un'assemblea.

ROMA. – Cade a pochi giorni dalle Europee l’assemblea annuale di Confindustria ma guarderà lontano, alle scelte da fare oggi per l’Italia che vogliamo tra 20 anni, con la relazione di Vincenzo Boccia, domani, di fronte ad una platea da 2.500 posti prevista colma. Quella del leader degli industriali sarà una chiamata alla responsabilità, all’impegno e al sacrificio di tutti, anche della politica ma non solo.

E’ da protocollo l’intervento del ministro dello Sviluppo economico, il vicepremier 5Stelle Luigi Di Maio. Non ci sarà – per la concomitanza con altri impegni, ha fatto sapere – il vicepremier leghista Matteo Salvini. E con una eccezione al cerimoniale, ma non inedita, in chiusura parlerà per una decina di minuti il premier Giuseppe Conte (é accaduto più volte con Berlusconi, ma anche con Prodi e Gentiloni). In prima fila in platea è prevista anche la presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E tra i politici sarà in sala il segretario del Pd, Nicola Zingaretti.

Nel 2018 all’appuntamento di maggio, il più incisivo dell’anno nell’agenda di Confindustria, erano passati più di due mesi dalle politiche del 4 marzo ma non c’era ancora un Governo: avrebbe giurato pochi giorni dopo, il primo giugno. Che lo scenario politico con cui confrontarsi fosse profondamente cambiato era già chiaro.

Ed era stata chiara la linea degli industriali a partire proprio dall’Europa, “imprescindibile”, “casa comune”, che “va cambiata, sì, ma dal di dentro”: parole che Vincenzo Boccia ha pronunciato lo scorso anno e che ribadirà aggiungendo, in vista del voto di domenica, un appello all’impegno per un’Europa più coesa e più forte, in cui l’Italia non deve restare isolata, anche con alleanze, creando una piattaforma che superi le differenze tra schieramenti politici e metta la politica industriale al centro dell’agenda.

Con tutte le difficoltà, evidenti, nel prendere le misure tra industriali e Lega-M5s, anche sulla politica economica del Governo Confindustria ha tenuto fermo un monito: ridurre deficit e debito, sostenere la crescita. Poi i giovani, ed il lavoro. Boccia lo ribadirà invocando un ‘programma serrato’ che possa cancellare la percezione che l’Italia sia immobile: taglio del costo del lavoro, legge sulla rappresentanza, un piano per le infrastrutture, e uno per la P.a, sostegno alle imprese che investono in rivoluzione digitale, sostenibilità, ammodernamento delle fabbriche.

Il messaggio è: meno parole e più fatti; coraggio e responsabilità di scelte anche impopolari. Un riferimento al “patto della fabbrica” siglato con i sindacati (i leader di Cgil, Cisl e Uil saranno assenti giustificati, impegnati al congresso sindacale europeo a Vienna) sarà l’esempio del pragmatismo e del lavoro di squadra che vuole Confindustria. Sono tutte riflessioni, a quanto trapela, che stanno prendendo forma nella messa a punto della relazione del all’assemblea pubblica, e che il presidente di Confindustria in parte anticipa oggi, a porte chiuse, all’assemblea privata.

Sarà l’ultima assemblea pubblica sotto la presidenza di Vincenzo Boccia ma è presto per i commiati: ha di fronte ancora un anno di lavoro poi scadrà un mandato non rinnovabile. All’assemblea di maggio 2020 l’esordio del prossimo leader. L’attenzione, domani, sarà quindi anche per ogni eventuale riferimento al dibattito interno, al clima della base, agli equilibri del ‘sistema’ di via dell’Astronomia. Prima che si scaldi l’atmosfera elettorale.

(di Paolo Rubino/ANSA)