Putin: “L’Italia non può farci da sponda sulle sanzioni”

Il Presidente russo Vladimir Putin, al centro nella foto, con gli inviati delle maggiori agenzie giornalistiche mondiali.
Il Presidente russo Vladimir Putin, al centro nella foto, con gli inviati delle maggiori agenzie giornalistiche mondiali. (Alexei Nikolsky, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)

SAN PIETROBURGO. – La Russia è “riconoscente” all’Italia perché, pur nella situazione difficile a livello internazionale, “cerca di migliorare sia le relazioni bilaterali che quelle tra la Federazione Russa e l’Unione Europea nel suo complesso”. È il punto di vista del presidente Vladimir Putin, emerso nel corso dell’incontro con le agenzie internazionali, discutendo i vari aspetti della sua imminente visita a Roma, il prossimo luglio.

“Mi aspetto – ha precisato – ampie discussioni sia di carattere bilaterale sia sulle questioni dei rapporti internazionali e tra la Russia e l’Europa in generale”. Ed è qui che Putin tocca il tasto delle sanzioni e chiarisce di non aspettarsi una sponda decisiva dall’Italia. “L’Italia è un membro disciplinato della comunità europea, un membro disciplinato della Nato: dunque non prevediamo dei cambiamenti a meno che l’Italia non adotti autonomamente delle decisioni in contrasto con le principali correnti nella comunità occidentale, nel mainstream”.

“Ma perché questo accada – prosegue Putin – ci dovrebbe essere una situazione ben diversa, un’altra politica mondiale e un’altra politica nazionale di molti paesi, compresa l’Italia. Il mondo oggi non è ancora pronto per un tale livello di sovranità e penso che nemmeno i singoli paesi dell’Europa siano pronti”. Detto questo, le relazioni fra i due paesi sono “ottimi, speciali”, e l’aderenza di Roma al mainstream “non ci intimorisce”.

“Non c’è nulla di terribile, tant’è vero che ci attendiamo dei progressi nei rapporti bilaterali, anche sul piano economico. Quel che apprezziamo in modo particolare è che sia da noi in Russia che da voi in Italia, indipendentemente dal contesto politico interno, c’è un consenso nazionale verso il mantenimento e lo sviluppo dei buoni rapporti fra noi. È una cosa che sentiamo davvero e siamo molto grati per questo al popolo italiano: perché la politica di certo non può non tenere conto dei sentimenti dei propri cittadini”.

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