Parlamento Europeo, pronta la maggioranza anti-sovranista

Foto archivio: sullo schermo gigante i risultati ancora parziali delle votazioni europee.
Foto archivio: sullo schermo gigante i risultati ancora parziali delle votazioni europee. (AP Photo/Yves Logghe)

BRUXELLES. – Entra nel vivo la partita tra le famiglie politiche al Parlamento europeo che serrano le fila per chiudere al più presto sulle larghe intese a Strasburgo. Il fronte dei Popolari, Socialisti, Liberali e Verdi si è già mosso stilando una sorta di roadmap con l’obiettivo di creare una solida maggioranza in funzione anti-sovranista. Prime grandi intese che dovrebbero concretizzarsi nei giorni a venire per arrivare al prossimo Consiglio europeo del 20-21 giugno con i compiti già fatti.

Un percorso che investe anche la galassia dei populisti e del centrodestra europeo, che non vuole restare a mani vuote. Lega e M5S al momento sembrano restare al palo dopo le porte in faccia ricevute. I primi con il no dei britannici di Nigel Farage e dei polacchi di Diritto e Giustizia (PiS), i secondi dopo il flop nella costruzione di un gruppo alternativo della democrazia diretta. Ma Salvini promette sorprese.

Dopo la pausa per un weekend lungo (lunedì a Bruxelles si festeggia la Pentecoste), martedì riprenderanno i lavori all’Eurocamera. In agenda sono previste le riunioni dei partiti politici, a cominciare dagli eurodeputati del Carroccio che si ritroveranno per fare il punto sul dopo elezioni, sulle intese e sui futuri incarichi interni. Non si esclude che in quest’ottica Matteo Salvini possa anche fare capolino.

“Sarò a Bruxelles spero già la settimana prossima per la fondazione del nuovo gruppo”, ha annunciato il vicepremier. La sua grande alleanza sovranista al momento può contare – come grandi forze – solo sull’appoggio del Rassemblement National di Marine Le Pen e dei tedeschi dell’Afd, dopo l’uscita di scena di Farage e dei polacchi. “A me Farage piace, a prescindere dalle sue scelte”, ha precisato il leader della Lega dopo che il capo del Brexit Party ha chiarito di essere più vicino ai 5 Stelle che al Carroccio.

Lega a parte, il lavoro investe anche i M5S. Attualmente dentro l’Efdd i penstastellati “continuano a lavorare sulle diverse opzioni sul tavolo e guardano con ottimismo al futuro”. Smentite le voci che lo vedeva bussare alla porta dei Conservatori dell’Ecr, il M5S – precisano fonti interne – vuole chiudere la partita della formazione dei gruppi nei prossimi giorni, anche se non esclude di poter correre il rischio di ritrovarsi tra i non iscritti.

Il vento politico soffia anche a San Sebastian, nel nord della Spagna, dove da martedì e per tre giorni si ritroverà riunito il Ppe. Sul tavolo una prima analisi delle elezioni europee, una discussione sulle priorità per la prossima legislatura, ma anche i negoziati in corso per le posizioni principali nelle istituzioni dell’Ue.

Identici temi che saranno all’ordine del giorno dei Democratici e Socialisti riuniti a Bruxelles, che entro il 18 dovranno eleggere il loro capogruppo. Nella capitale belga è atteso anche il neo eletto eurodeputato Pd Carlo Calenda. Tra i Liberali si gioca invece la partita fra l’ala più fedele alla leadership belga di Guy Verhofstadt e quella francese legata a Emmanuel Macron. Non ultimi i Verdi che cercheranno di mettere a frutto i successi ottenuti il 26 maggio che hanno portato loro una squadra di 74 eurodeputati.

(di Giuseppe Maria Laudani/ANSA)

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