Tria: “Con Ue troveremo intesa. Minibot non è tema governo”

Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, in una foto d'archivio.
Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, in una foto d'archivio.(ANSA/AP Photo/Olivier Matthys)

FUKUOKA (GIAPPONE). – Il ministro dell’Economia Giovanni Tria è “sicuro” che con Bruxelles sarà trovato l’accordo sullo squilibrio dei conti, così come è altrettanto certo che la vicenda dei minibot, che ha derubricato a scambio di opinioni, non sarà “trattata a livello di governo”.

Da Fukuoka, al termine della due giorni di lavori del G20 finanziario, il ministro ha ricordato che sulla procedura e sul deficit c’è “un negoziato e un dialogo con la Commissione Ue e sono sicuro che troveremo una soluzione perché il governo italiano è solito rispettare le regole di bilancio dell’Ue”. Dopo, “proveremo a dimostrare che il nostro programma le rispetta. Dobbiamo discutere su come misurare alcuni indicatori e questa è la situazione”.

Sul deficit, invece, “andremo sotto intorno al 2,2-2,1%”, ha rilevato ancora, ricordando che “le aspettative sono quelle scritte nel Def”. In altri termini, il messaggio è che il quadro tracciato è in linea col percorso concordato con l’Ue e potrà essere rispettato senza alcuna manovra correttiva, usando i risparmi di reddito di cittadinanza e di quota 100, nonché tutti quelli generati da altre voci, come i dividendi.

Sui minibot, suggeriti dalla Lega per saldare i debiti arretrati della pubblica amministrazione, la questione per il ministro è chiusa, malgrado i commenti al rilancio delle forze che sostengono l’esecutivo. “Non credo che ci sia una discussione interessante perché abbiamo discusso di alcune opinioni, ma non è una questione principale che andremo a trattare a livello di governo”, ha sottolineato.

Nei bilaterali e negli incontri avuti al G20 sono stati trattati vari temi: ad esempio, l’economia globale col segretario al Tesoro americano Steven Mnuchin; di Ocse col suo segretario generale Angel Gurria; di un progetto specifico con Kristalina Georgieva, Ceo della Banca Mondiale. “Si tratta dell’apertura a Roma di un centro di ricerca che è finalizzato agli studi sulle migrazioni e l’Africa, e i temi collegati. Ne abbiamo abbiamo discusso e sta andando avanti”, ha spiegato Tria.

Coi leader europei, di Germania, Francia, Spagna e Olanda, invece, c’è stato un giro di opinioni su diversi argomenti in discussione: l’Esm, il bilancio dell’eurozona e i preparativi in vista dell’Ecofin del Lussemburgo. E poi il commissario Ue agli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici. Un incontro definito costruttivo, parte di un percorso di confronto. “Ho avvertito veramente che il ministro Tria è conscio di quello che deve fare”, ha commentato Moscovici, per quello che appare un assist sul ministro attaccato da Roma per le sue frasi sui minibot.

Moscovici, che si è detto convinto che il processo sarà completo prima della decadenza dell’attuale commissione, ha detto di vedere “un ampio supporto all’approccio seguito”. A Fukuoka s’è “discusso di tutto tranne che di Italia: s’è parlato di problemi globali che riguardano l’andamento economico”, ha assicurato Tria, in risposta a una domanda specifica.

“Si è parlato di molti rischi, dalla hard Brexit ai rischi geopolitici, ma nessuno ha menzionato l’Italia”, ha ribattuto da parte sua il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, presente con Tria a un breve incontro coi media. “Si è parlato di questioni strutturali, più che congiunturali. E si è dato per acquisito che abbiamo avuto un rallentamento e che si sta uscendo, a meno che questi rischi di protezionismo e geopolitici, non rendano – ha aggiunto – più difficile il rientro a un passo di crescita sostenuto”.

(dell’inviato Antonio Fatiguso/ANSA)

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