Torna la messa a Notre-Dame, solo per preti e con il casco

Il rosone principale della Cattedrale di Notre Dame danneggiato nell'incendio.
Il rosone principale della Cattedrale di Notre Dame danneggiato nell'incendio. (ANSA/AP Photo/Christophe Ena)

PARIGI. – Torna la messa a Notre-Dame: nel prossimo fine settimana sarà celebrata soltanto per un piccolo gruppo di religiosi autorizzati, e tutti rigorosamente con un casco da cantiere sulla testa. A due mesi esatti dall’incendio che il 15 aprile l’ha devastata, e neppure all’inizio dei lavori di rifacimento che dovrebbero durare almeno 5 anni, l’arcivescovo di Parigi monsignor Michel Aupetit ha annunciato la speranza di poter celebrare in una cappella risparmiata dalle fiamme una messa “per pochi”. Se arriveranno le autorizzazioni, riaprirà al pubblico per le celebrazioni anche la spianata davanti alla cattedrale, dove potrebbero essere celebrati i Vespri.

La data scelta, due mesi dopo il rogo, è quella della Festa della Dedicazione del Tempio, un auspicio che il rettore della basilica, monsignor Patrick Chauvet, aveva formulato già a maggio: “Le cappelle laterali e l’ambulacro – aveva detto – sono in piedi. Ma fin quando ci sarà del piombo, non bisogna correre rischi inutili. La festa della Dedicazione sarebbe una bella occasione, per l’anniversario della consacrazione della cattedrale”.

Al settimanale Famille Chrétienne, il prelato ha confermato oggi la sua intenzione: “La data scelta è un simbolo. Rappresenta la consacrazione dell’altare. E’ importantissimo poter simboleggiare davanti al mondo che il ruolo della cattedrale è quello di mostrare la gloria di Dio. Celebrare l’Eucaristia in quel giorno, anche se saremo in pochi, sarà il segno di questa gloria e di questa grazia”.

Tutti gli anni, il 16 giugno, questa festa vede riunirsi un centinaio di preti di Parigi per una celebrazione solenne. Quest’anno, viste le circostanze, il rito dovrebbe essere officiato il sabato alle 18. Prevista la presenza di 5 o 6 sacerdoti, che dovranno indossare un elmetto protettivo di quelli obbligatori nei cantieri, nella cappella in fondo all’edificio. Uno spazio che è stato risparmiato dalle fiamme e dai calcinacci, dietro la grande croce dorata che, fin dalle prime immagini diffuse dopo l’incendio, sembrava aver incredibilmente resistito.

La prima messa dopo le drammatiche ore dell’incendio dovrà essere però confermata dalle autorità competenti, che dovranno essere certe della totale sicurezza dei celebranti. Saranno consultati architetti, esperti della prefettura e storici dell’arte che stanno lavorando alacremente sul cantiere. Anche per i Vespri, la diocesi è in attesa di ottenere l’accordo del prefetto per la riapertura della spianata.

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