Associazione Italiana Editori, Levi: “Mancanza di lettura emergenza nazionale”

Folla alla 28/a Edizione del Salone Internazionale del libro presso il Lingotto, Torino.
Folla alla 28/a Edizione del Salone Internazionale del libro presso il Lingotto, Torino. (foto archivio). ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

MILANO. – “La lettura è una vera e propria emergenza nazionale. Non abbiamo futuro se non mettiamo l’istruzione al centro dell’agenda politica”. Parola di Ricardo Franco Levi confermato,dopo l’assemblea generale a Palazzo delle Stelline a Milano, al timone dell’Associazione Italiana Editori, quasi all’unanimità con un solo voto andato a un “decano” dell’editoria. L’Aie quest’anno celebra inoltre i suoi 150 anni e lo farà l’11 settembre con una festa all’Auditorium della Musica di Roma alla quale è stato invitato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Levi, giornalista con esperienza parlamentare e di governo nelle Istituzioni italiane ed europee, guiderà Aie anche per il prossimo biennio e lancia un allarme: “Quella della lettura, o, per essere più precisi, della mancanza di lettura, è una emergenza nazionale. Non c’è, non abbiamo futuro se non mettiamo l’istruzione, la conoscenza, il sapere al centro dell’agenda politica nazionale. E se non ora quando?”.

Tra i punti salienti del programma “attenzione costante e determinazione per arrivare al varo di una credibile e sostanziosa politica per il libro e la lettura. Così come vigileremo a tutela del diritto d’autore: in Europa abbiamo vinto la prima battaglia ma un’altra, non meno impegnativa, ci aspetta in Italia per il recepimento della direttiva, per la traduzione in legge italiana di quanto approvato dall’Europa”.

Poi l’internazionalizzazione dell’editoria italiana: “L’invito all’Italia a partecipare quale paese ospite d’onore nel 2021, dopo oltre 20 anni, alla fiera del libro di Parigi e nel 2023 alla grande Buchmesse di Francoforte, e in questo caso gli anni trascorsi dall’ultima volta saranno ben più di 30, sono il segno e il suggello del prestigio internazionale della nostra editoria. A partire dal e con il filo teso verso Parigi e Francoforte rafforzeremo la proiezione internazionale dell’editoria e della cultura italiane”.

Si tratta di un progetto “organico per la presenza nelle fiere internazionali, a livello nazionale, pacificato e armonico, nel calendario e nelle sedi, per le fiere del libro in Italia: da Torino a Bologna a Roma a Napoli”. Questo sistema integrato, però, necessita di investimenti. Da qui il richiamo “alle istituzioni e alla politica” per mettere al centro dell’attenzione l’editoria.

“Pacificata” quindi anche la situazione tra Milano e il Salone di Torino, dopo che, negli anni scorsi, nel capoluogo lombardo si era tenuta una rassegna simile, cosa che aveva creato non poche polemiche (“Con Fiera Milano stiamo verificando se esitano le condizioni per un’altra edizione”, ha detto). E agli editori che, per quella ragione, avevano lasciato Aie da Levi un accorato appello: “Le nostre porte e le nostre braccia sono sempre aperte, perché uniti la rappresentanza e più forte”.

(di Stefano Rottigni/ANSA)

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