In Italia milioni di cassette di sicurezza, tesoro da 150 miliardi

Cassette di sicurezza in una banca.
Cassette di sicurezza in una banca.

ROMA. – Un tesoro che si aggira sui 150 miliardi di euro, nel buio di milioni di ‘cofanetti’ custoditi nei caveaux delle banche. Sono questi i numeri che, a grandi linee, descrivono il mondo delle cassette di sicurezza detenute dagli italiani, finito sotto i riflettori in questi giorni dopo che il vice premier Matteo Salvini ha rilanciato l’ipotesi di una pace fiscale sui soldi nascosti.

Immediate le critiche degli avversari politici, ma Salvini è tornato a difendere la sua proposta sostenendo che “il condono non è una parolaccia”. Tra il 2010 e il 2014, secondo le elaborazioni della Corte dei conti su dati dell’Agenzia delle entrate, erano state aperte in Italia circa 3,4 milioni di cassette di sicurezza. Numero, questo, che secondo altre stime potrebbe aggirarsi oggi intorno ai 5 milioni.

E quanto all’entità del ‘malloppo’ la quantificazione più precisa era stata ipotizzata dal procuratore capo di Milano, Francesco Greco, che nel 2017 aveva quantificato in circa 150 miliardi il denaro nascosto nelle cassette di sicurezza. L’idea lanciata da Salvini non è comunque una novità.

Era stato infatti già il governo Gentiloni nel 2016 a proporre una voluntary disclosure di contanti o titoli al portatore contenuti nelle cassette di sicurezza degli italiani, da tassare con un’aliquota del 35%. Attualmente invece circola l’ipotesi di un prelievo inferiore, pari al 15%. L’ipotesi ventilata dal vice premier ha immediatamente suscitato una serie di reazioni delle parti politiche.

Secondo Paola De Micheli, vicesegretaria del Pd, quando Salvini propone di “sanare situazioni di irregolarità con il denaro contante” pensa forse ad una pulizia di Stato per il denaro contante, anche di dubbia provenienza? Le parole del ministro dell’Interno sono pericolosamente ambigue” afferma. “Un conto – prosegue – sono irregolarità con il fisco sulla base di cartelle esattoriali, altra cosa è il denaro contante che, come sappiamo, può avere origini anche illecite.

“Qualche giornale ha parlato di patrimoniale…sto parlando di far emergere quel che oggi non è emerso, come per la pace fiscale e le cartelle esattoriali di Equitalia, il saldo e stralcio, su cui c’erano mille dubbi e invece è un successo incredibile”, è tornato sull’argomento il vicepremier. “Ci sono miliardi di euro di denaro contante presenti in Italia e oggi non circolante? Sì. Li teniamo nascosti o facciamo in modo che emergano?” ha ribadito Salvini.

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