Svolta verde a New York: “Emissioni zero nel 2050”

New York al tramonto, nuvole dovute all'inquinamento atmosferico.
New York al tramonto, nuvole dovute all'inquinamento atmosferico.

NEW YORK. – Obiettivo zero emissioni nel 2050. New York punta in alto e si avvia ad approvare il suo Green New Deal lanciando una nuova sfida a Donald Trump. Una svolta verde che coincide e si contrappone alla decisione dell’amministrazione Usa di rottamare i limiti per le emissioni delle centrali elettriche a carbone varati nell’era Obama.

La mossa del presidente, noto scettico del cambiamento climatico, punta ad aiutare l’industria del carbone e le industrie degli Stati della cosiddetta Rust Belt che lo hanno votato nel 2016 e che il tycoon sta tornando a corteggiare in funzione della sua rielezione nel 2020.

“La nostra aria è pulita, la più pulita al mondo. E così l’acqua”, ha detto il presidente americano lanciando la sua campagna elettorale per un secondo mandato alla Casa Bianca. Eppure tutti gli studi più recenti lo contraddicono: sono infatti 110 milioni gli americani che vivono in contee con elevati livelli di inquinamento e una malsana qualità dell’aria.

Allo scetticismo del tycoon sul clima New York risponde con il piano più ambizioso al mondo nella lotta al cambiamento climatico. Lo Stato si impegna infatti a eliminare le emissioni di gas a effetto serra entro il 2050, quando tutta la sua elettricità è prevista arrivare da fonti senza emissioni di carbonio. Il piano fissa una tabella di marcia ben precisa: il 70% dell’energia elettrica di New York dovrà arrivare da fonti rinnovabili – quali l’eolico e il solare – entro il 2030. Entro il 2040 si dovrà centrare il target del 100%.

Sul fronte dell’inquinamento atmosferico ci dovranno essere drastiche riduzioni, con un calo dell’85% entro il 2050 rispetto ai livelli del 1990. Il restante 15% dovrà essere compensato con misure per rimuovere l’anidride carbonica dall’atmosfera.

Il Senato di New York ha dato il suo via libera al piano con 41 voti a favore e 21 contrari. Ora è atteso lo scontato disco verde della Camera a maggioranza democratica, e successivamente la firma di Andrew Cuomo. “E’ la legge migliore del paese”, ha detto il governatore. “Sì, è ambiziosa e aggressiva, ma stiamo parlando del 2050. E 30 anni sono un periodo lungo. E poi non ci sono altre opzioni realistiche”, ha aggiunto.

Le critiche all’iniziativa sono state immediate. I target “fanno ridere” e “non ci sono dettagli su come raggiungerli”, ha affermato Gavin Donohoue, il numero uno di Indipendent Power Producers of New York, associazione che rappresenta i titolari di centrali elettriche. Donohue ha avvertito poi sul rischio di un balzo dei costi per i consumatori e le aziende, costrette a diventare verdi per forza. “Farà male all’economia”, gli ha fatto eco il senatore repubblicano Robert Ort.

Il vero nodo da sciogliere per New York è quello di come saranno centrati gli obiettivi, visto che lo Stato ha ridotto le sue emissioni solo dell’8% fra il 1990 e il 2015. L’ostacolo principale al raggiungimento degli ambiziosi target sembra essere quello dei trasporti, che rappresentano da soli un terzo delle emissioni dello Stato. Un altro terzo arriva dalle abitazioni e dagli edifici commerciali, che bruciano gas o olio per il riscaldamento. Il piano però concede potere e ampio margine per agire alle autorità, che ritengono i risultati raggiungibili.

(di Serena Di Ronza/ANSA)