Tav: al via bandi dei lavori italiani. Scontro Salvini e Di Maio

Lavori nel tunnel della Tav.
Lavori nel tunnel della Tav. (ANSA)

TORINO. – Via libera ai bandi per i lavori, in Italia, della Torino-Lione. All’indomani dell’ultimatum al governo italiano dell’Unione europea, il consiglio d’amministrazione di Telt ha autorizzato la pubblicazione dei cosiddetti “avis de marchés”, l’invito a candidarsi ad effettuare gli interventi previsti per la realizzazione dei 57,5 km del tunnel di base.

Valore stimato circa un miliardo di euro, con la coordinatrice del Corridoio Mediterraneo Iveta Raticova che ha annunciato l’intenzione di Bruxelles di aumentare il cofinanziamento al 55%, per la parte internazionale, e al 50% per la tratta nazionale da Bussoleno al nodo di Torino.

Una “giornata storica”, per il governatore del Piemonte Alberto Cirio: “domani scriverò al premier Conte – dice – perché l’Ue sollecita una parola chiara dal governo”. Ma tra Lega e Movimento 5 Stelle sono ancora scintille. E in serata il Mit precisa: i bandi sono revocabili, senza obblighi e oneri. L’incertezza sul destino della nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità, insomma, c’è ancora.

“La Tav ‘leggera’? Un treno passa sotto la montagna o no. A me piacciono i treni che corrono”, afferma il vicepremier leghista Matteo Salvini in merito alla possibilità che il progetto venga rivisto. “Non abbiamo mai pensato ad un progetto di ‘Tav leggera’”, ribatte il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio, che invita l’alleato a parlare “di cose serie”.

E punta il dito contro “il solito partito del cemento che non vede l’ora di mettere le mani sul nostro territorio”, trovando sull’argomento la sponda di Alessandro Di Battista. “Concordo al 100%”, scrive dopo i contrasti degli ultimi giorni l’ex deputato pentastellato a quattro minuti dalla pubblicazione del post ‘anti-sistema’ di Di Maio, che sulla Tav non le manda a dire a nessuno.

“Secondo gli accordi presi da chi ci ha preceduto”, sostiene, l’opera “è un grandissimo regalo ai francesi”. “Se permettete, io penso prima al mio Paese e alla mia gente – insiste – e ho fiducia nel fatto che il presidente Conte trovi una soluzione”.

Al premier si rivolge anche il neo governatore della Regione Piemonte. Tra le sue richieste quella di “nominare al più presto il presidente dell’Osservatorio per procedere con le compensazioni, oggi ferme, su cui sono stati già stanziati 42 milioni di euro. Risorse che vanno immediatamente date al territorio”, dice sostenendo l’intenzione di battersi “per portare lo stanziamento complessivo, come promesso, a 100 milioni”.

Invita a “superare le divisione di parte” che finora hanno bloccato la realizzazione dell’infrastruttura, invece, il presidente di Api Torino, Corrado Alberto, mentre il numero uno di Confindustria Piemonte, Fabio Ravanelli, chiede al governo di ribadire “velocemente l’impegno a onorare gli accordi internazionali per l’avvio delle procedure di gara”. Il rischio, in caso contrario, non è solo quello di perdere i fondi ancora a disposizione, ma anche di restituire i 120 milioni già ricevuti dall’Unione Europea.

(di Alessandro Galavotti/ANSA)