Autonomia, l’ira delle Regioni. Di Maio: “No estremismi”

Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana.
Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana. ANSA/ DANIEL DAL ZENNARO

MILANO. – “Se il tentativo è di portarci verso una non-riforma, lo dico subito: io non la firmerò mai”. Rientrato ieri pomeriggio da Losanna, insieme all’orgoglio per aver portato a casa i Giochi olimpici invernali del 2026 (“Mostreremo al mondo una regione più bella di quella che è già”), il presidente della Lombardia Attilio Fontana non nasconde la rabbia per l’ennesimo rinvio da parte del Governo a quella maggiore Autonomia chiesta a gran voce anche da Veneto ed Emilia-Romagna.

“Non so cosa pensare, così non si può più andare avanti. Bisogna dare una risposta chiara e avere il coraggio di assumersi le responsabilità. È inutile continuare a prendere in giro la gente” sbotta in mattinata il governatore lombardo dopo la fumata nera nel vertice notturno a Palazzo Chigi.

“Credo sia meglio dire le cose come stanno. Tutte quelle che vengono mosse – osserva Fontana con un chiaro richiamo al Movimento 5 Stelle – sono obiezioni prive di consistenza. Si dica ‘non vogliamo trasferire l’autonomia’ e lo si dica ai 5 milioni di lombardi e veneti che l’hanno chiesta con i referendum. Meglio essere onesti che continuare a usare formule quantomeno equivoche”.

Poi l’avviso: “Se saltano le Autonomie salta il Governo? Non sono valutazioni che spettano a me. Ma se dovesse arrivare un ‘no’ ne parlerò con Zaia e Bonaccini, e credo che nessuno degli altri governatori sia disposto a prendere uno schiaffone del genere senza battere ciglio”.

L’Autonomia “la chiedono i cittadini di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna ed è giusto che si faccia. Sarà un’Autonomia equilibrata, fatta bene, che gioverà veramente a Regioni e Comuni” dichiara negli stessi minuti via Facebook il vicepremier Luigi Di Maio.

“Il Movimento – dice Di Maio – lavora così, per tutto il Paese. Non penso che qualcuno voglia tornare ai tempi della secessione della Padania e non ho motivo di dubitare che sapremo trovare insieme la migliore soluzione”, ma “alcune posizioni più estreme mi preoccupano”.

Parole che spazientiscono ancora di più il governatore. “Inizio ad essere un po’ stufo di questo traccheggiamento senza senso. E’ evidente – replica Fontana – che il ministro non ha letto la riforma”. In serata arrivano le reazioni anche di Veneto ed Emilia-Romagna.

“Il copione è sempre lo stesso: dichiarazioni roboanti alle quali non segue nulla. Ma una cosa deve essere chiara: l’Emilia-Romagna non si lascia né si lascerà prendere in giro” avverte il governatore emiliano Stefano Bonaccini. Duro anche il leghista Luca Zaia: “Sull’Autonomia finiamola con le manfrine del Paese di serie A o di serie B. Dai Cinquestelle sono deluso ma non mi stupisco: bloccavano anche sulle Olimpiadi e abbiamo visto com’è finita”, osserva.

(di Silvia Egiziano/ANSA)