Inps: “Meno colf e badanti, ma aumentano le italiane”

Badante con una signora anziana sedute in una panchina. Lavoro
Badante con una signora anziana sedute in una panchina. FOTO ANSA/ALESSANDRO DI MEO/DRN

ROMA. – Sempre meno colf e badanti in Italia, che diminuiscono anche nel 2018 scendendo sotto quota 860 mila (erano oltre 100 mila in più nel 2013). Un andamento contrassegnato, ancora, dal calo dei lavoratori domestici stranieri e, parallelamente, dall’aumento degli italiani. Anzi delle italiane, visto che per la stragrande maggioranza sono donne. Tra i 50 e i 60 anni, in generale impiegate soprattutto al Nord.

La fotografia arriva dall’Osservatorio dell’Inps, che aggiorna i dati anche sugli autonomi. E anche in questo caso si evidenzia un ulteriore calo degli artigiani e dei commercianti. Tra colf e badanti resta una netta prevalenza delle donne, che sul totale arrivano a rappresentare l’88,4%, il valore massimo degli ultimi sei anni. Nel complesso i lavoratori domestici che contribuiscono all’Inps nel 2018 sono 859.233, in calo dell’1,4% rispetto al 2017 (-11.807 in valore assoluto).

Guardando alla nazionalità si conferma la prevalenza degli stranieri (il 71,4% del totale). Ma negli ultimi anni l’aumento è tra gli italiani. Nel triennio 2016-2018, infatti, sono loro che mostrano un andamento “decisamente crescente”, sottolinea lo stesso Istituto, pari a +11,4% e a +3,7% nell’ultimo anno (da 237.053 del 2017 a 245.964 del 2018), mentre al contrario gli stranieri diminuiscono del 6,3% e del 3,3% nell’ultimo anno (da 633.987 a 613.269).

Il Nord-Ovest è l’area che presenta il maggior numero di domestici, con il 29,7%, seguita dal Centro con il 28,4%, dal Nord-Est con il 20% e quindi dal Sud con il 12,3% e dalle Isole con il 9,6%. Tra le regioni, in testa la Lombardia, con 155.467 lavoratori (il 18,1%).

Quanto agli artigiani ed ai commercianti, nel 2018 risultano iscritti alla gestione speciale dell’Inps rispettivamente 1,657 milioni, l’1,5% in meno rispetto al 2017, e 2,199 milioni, in flessione dello 0,7%, sempre rispetto all’anno prima. Si tratta comunque di un calo che per gli artigiani si ripete ormai dagli ultimi dieci anni e per i commercianti dal 2015.

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