Trump e Kim, storico incontro al confine tra le Coree

La stretta di mano tra Donald Trump e Kim Jong Un al confine tra le due Coree
La stretta di mano tra Donald Trump e Kim Jong Un al confine tra le due Coree. (ApPhoto)

PECHINO. – Storico incontro tra Donald Trump e Kim Jong-un al villaggio di Panmunjom, il valico nella zona demilitarizzata che divide le due Coree: al tycoon sono bastati venti passi, posati e lenti, per entrare nei libri di storia come il primo presidente americano in carica ad aver mai calpestato il territorio della Corea del Nord. I colloqui sulla denuclearizzazione, poco citata da Trump a favore di più generici “negoziati”, ripartiranno in due o tre settimane, nella versione americana, sbloccando lo stallo di quattro mesi dopo il flop del secondo summit di Hanoi.

Sviluppi ai quali anche papa Francesco ha voluto manifestare vicinanza: “Nelle ultime ore abbiamo assistito in Corea a un buon esempio di cultura dell’incontro. Saluto i protagonisti con la preghiera che tale gesto significativo costituisca un passo ulteriore nel cammino della pace, non solo su quella Penisola ma a favore del mondo intero”, ha detto il pontefice all’Angelus.

Il supremo comandante ha risposto entusiasta all’invito fatto sabato via Twitter da Trump e i pochi minuti preventivati per una stretta di mano e un saluto sono diventati oltre un’ora di tempo trascorso insieme, in un via vai sulla linea di demarcazione che, dopo il blitz di Trump al Nord (inseguito dalla figlia Ivanka e dal marito Jared Kushner), ha portato Kim al Sud per i 45 minuti di colloquio privato con l’inquilino della Casa Bianca nella Freedom House. Mentre il presidente sudcoreano Moon Jae-in è apparso più volte per fare gli onori di casa.

E’ stato Trump a chiedere a Kim se poteva attraversare la linea di confine intercoreana quando i due si sono incontrati sul cordolo di cemento di demarcazione: lo ha raccontato lui stesso quando gli è stato chiesto di ricostruire le prime fasi dell’incontro. “Vorresti che attraversassi il confine?”, ha chiesto al leader nordcoreano. “Lui ha risposto che ne sarebbe stato onorato”. “L’onore è tutto mio”, ha replicato il presidente Usa. Trump dirà più volte dopo, anche via Twitter, di essere stato “orgoglioso di aver oltrepassato la linea”, ringraziando Kim per l’incontro e invitandolo, “al momento opportuno”, alla Casa Bianca.

Kim è stato prodigo di complimenti per la grande visibilità internazionale avuta, oltre che nelle strette di mano e nelle pacche sulle spalle. “La nostra relazione è eccezionale”, ha esordito. “Non mi sarei mai aspettato che ci saremmo incontrati qui” e questo “è un gesto che apre un nuovo futuro”. Venire al Nord “è stato un atto coraggioso e determinato” da parte di Trump. “Il fatto che saremo in grado di incontrarci in qualsiasi momento, penso che questo sia il messaggio del nostro incontro” di oggi, ha detto Kim rivolto al tycoon che lo ha accompagnato a risuperare il confine.

“Abbiamo avuto un incontro molto bello con il presidente Kim. Abbiamo convenuto che ognuno designerà una squadra e i team cercheranno di elaborare alcuni dettagli” incontrandosi in 2-3 settimane, ha riferito da parte sua Trump. La delegazione americana sarà guidata dal rappresentante speciale per il Nord, Stephen Biegun: “Buona fortuna Steve”, gli ha augurato il tycoon, mentre il segretario di Stato Mike Pompeo sembra essere stato accantonato dopo esser divenuto il target degli strali di Kim per il flop di Hanoi. Segnalando un altro cambio di strategia, Trump ha detto di non inseguire “la velocità”, ma la qualità dell’intesa.

Suzanne DiMaggio, per molto tempo nei negoziati con la Corea del Nord, ha dato una lettura degli scenari. “Trump – ha scritto su Twitter – crede che coltivando un’amicizia con Kim possa convincerlo a fare un accordo sulla denuclearizzazione completa, Kim crede che la relazione speciale convincerà Trump ad accettare un approccio graduale con concessioni in anticipo”. Se non le basi di un nuovo stallo, qualcosa di molto simile.

(di Antonio Fatiguso/ANSA)

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