Rubato dai nazisti, torna a Firenze “Vaso di fiori”

il direttore degli Uffizi, il tedesco Eike Schmidt, che a gennaio aveva lanciato un appello dopo aver provocatoriamente appeso al suo posto una copia con sopra la scritta "Dipinto rubato".
Il direttore tedesco degli Uffizi, Eike Schmidt, ha fatto un appello alla Germania affinchè possa essere finalmente restituito alle Gallerie degli Uffizi il 'Vaso di Fiori' di Jan van Huysum, rubato da soldati nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. ANSA/UFFICIO STAMPA - FIRENZE MUSEI

ROMA. – Trafugato nel ’44 da un soldato della Wehrmacht nazista, tornerà finalmente al suo posto in una sala della Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze il “Vaso di fiori” dell’artista olandese Jan van Huysum. Dopo mesi di polemiche e trattative, la notizia arriva da un comunicato congiunto Germania-Italia. Esulta il direttore degli Uffizi, il tedesco Eike Schmidt, che a gennaio aveva lanciato un appello dopo aver provocatoriamente appeso al suo posto una copia con sopra la scritta “Dipinto rubato”.

“E’ una grande vittoria per tutta l’Italia”, dice ringraziando il governo che lo ha aiutato. E applaudono anche i ministri della cultura Bonisoli e degli esteri Moavero, sottolineando come questo ritorno in patria, arrivato alla fine di un processo “lungo e laborioso” sia il segno di una diplomazia culturale pienamente riuscita.

Anche per ricambiare, intanto, l’Italia restituirà a Berlino una preziosa Maddalena in terracotta di Andrea della Robbia (1435-1525) che era conservata nei depositi degli Uffizi e che invece è risultata di proprietà di un museo tedesco al quale verrà fatta riavere non appena saranno state completate tutte le procedure burocratiche.

Il rapporto di scambio tra i due paesi del resto, ricordano dal ministero, si era avviato già dalla scorsa estate, quando Bonisoli ha incontrato a Venezia il ministro per la politica estera culturale della Repubblica federale tedesca Michelle Müntefering, un incontro al quale ne era seguito un altro, questa volta a Roma, con la ministra tedesca di Cultura e i Media, Monika Grütters.

Il ritorno a casa del dipinto, insomma, fanno notare dal Collegio Romano, è un po’ il frutto di questi buoni rapporti avviati da prima che il direttore degli Uffizi lanciasse il suo appello davanti alle telecamere. Bonisoli, soddisfatto, ringrazia il collega della Farnesina, “che ha messo a disposizione la rete diplomatica italiana attraverso la quale è stato possibile portare a termine questa operazione di restituzione”.

E rivela che nelle stanze del governo la buona notizia era già arrivata due settimane fa, coperta dal riserbo, spiega, “perché si stava pensando di organizzare la restituzione in coincidenza con la visita del Presidente della Repubblica Federale tedesca, Frank-Walter Steinmeier, che sarà in Italia nel mese di settembre”. Quale sia stato il motivo del cambio di programma, Bonisoli è più che soddisfatto, “particolarmente orgoglioso”, sottolinea, “di essere riuscito ad avviare questo sistema virtuoso di dialogo tra diversi Paesi, utile anche come strumento per contrastare il mercato illegale di beni culturali”.

Acquistata nel 1824 da Leopoldo II Granduca di Toscana che lo voleva per la sua collezione, la natura morta dell’olandese Jan van Huysum, pittore e disegnatore che aveva la sua specialità proprio nella riproduzione di fiori e di frutta, verrà quindi definitivamente restituita dai privati tedeschi ai quali era arrivata dopo quel furto di guerra. E tornerà a fare bella mostra di sé a Firenze, “tassello fondamentale nella collezione delle nature morte di Palazzo Pitti” annota fiero il direttore Schmidt. Da oggi anche icona e simbolo di un mondo che rifiuta i saccheggi dell’arte.

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