Gli italiani sono 55 milioni, Istat: “E’ declino demografico”

Il reparto di ostetricia di un ospedale con le culle vuote.
Il reparto di ostetricia di un ospedale con le culle vuote. (FOTO FRANCO SILVI/ANSA)

ROMA. – Gli italiani scendono a poco più di 55 milioni, siamo in pieno declino demografico per la prima volta da 90 anni. A certificarlo è l’Istituto di statistica nel Bilancio demografico 2018 che fa notare come rispetto al 2014 la perdita di italiani sia pari alla scomparsa di una città grande come Palermo (-677 mila). La diminuzione delle nascite nel 2018 è di oltre 18 mila unità rispetto al 2017 pari al -4%: sono stati iscritti in anagrafe per nascita solo 439.747 bambini, un nuovo minimo storico dall’Unità d’Italia.

Il declino demografico è rallentato solo dalla crescita degli stranieri: l’Istat rileva che negli ultimi quattro anni i nuovi cittadini per acquisizione della cittadinanza sono stati oltre 638 mila. Senza questo apporto, il calo degli italiani sarebbe stato intorno a 1 milione e 300 mila unità. Nel quadriennio, il contemporaneo aumento di oltre 241 mila unità di cittadini stranieri ha permesso di contenere la perdita complessiva di residenti.

Al 31 dicembre 2018 sono 5.255.503 i cittadini stranieri iscritti in anagrafe; rispetto al 2017 sono aumentati di 111 mila (+2,2%) arrivando a costituire l’8,7% del totale della popolazione residente. La popolazione italiana – scrivono i ricercatori dell’Istat – ha da tempo perso la sua capacità di crescita per effetto della dinamica naturale, quella dovuta alla “sostituzione” di chi muore con chi nasce. Nel corso del 2018 la differenza tra nati e morti (saldo naturale) è negativa e pari a -193 mila unità.

Il saldo naturale della popolazione complessiva è negativo ovunque, tranne che nella Provincia di Bolzano. Lo scorso anno la distribuzione della popolazione residente per ripartizione geografica è rimasta stabile rispetto agli anni precedenti. Le aree più popolose del Paese rimangono il Nord-ovest (vi risiede il 26,7% della popolazione complessiva) e il Sud (23,1%), seguite dal Nord-est (19,3%), dal Centro (19,9%) e infine dalle Isole (11%).

Solo nel Nord-est si registra un lieve aumento di popolazione (+0,10% rispetto al 2017), mentre in tutte le altre ripartizioni risulta in calo; i maggiori decrementi, al di sopra della variazione media nazionale (-0,21%), si rilevano nelle Isole (-0,53%) e al Sud (-0,46%). Diminuiscono poi i decessi: si assestano sulle 633 mila unità in linea con il trend di aumento registrato a partire dal 2012, ma in calo rispetto al 2017 (-15 mila).

Le iscrizioni in anagrafe dall’estero si sono ridotte da quasi 500 mila del 2008 a 332 mila del 2018 mentre le cancellazioni dall’anagrafe per l’estero sono aumentate in maniera marcata, passando da 80 mila a 157 mila nel decennio. Il saldo migratorio con l’estero si è quindi ridotto a 175 mila unità nel 2018. Le persone che nel 2018 hanno lasciato il nostro Paese sono quasi 157 mila, con un aumento di 2 mila unità rispetto al 2017.

Il numero di cittadini stranieri che lasciano il nostro Paese è in lieve flessione (-0,8%) mentre è in aumento l’emigrazione di italiani (+1,9%); tra questi è consistente il numero di italiani nati all’estero. Rimane stabile invece il movimento migratorio interno. La presenza di quasi 50 nazionalità differenti con almeno 10 mila residenti conferma poi il quadro multietnico del nostro Paese.

Aumenta inoltre nel 2018 la popolazione in convivenza anagrafica: 404 mila, il 6,1% in più rispetto al 2017. Gli stranieri residenti nelle convivenze anagrafiche (oltre 157 mila) crescono di oltre 20 mila unità rispetto all’anno precedente (+17,7%).

Prosegue infine la diminuzione del numero di acquisizioni di cittadinanza già osservata a partire dal 2017, dopo il trend di forte crescita degli anni immediatamente precedenti. I cittadini divenuti italiani per acquisizione della cittadinanza nel 2018 sono meno di 113 mila, 22 ogni mille stranieri, il 23% in meno rispetto al 2017. All’ 1 gennaio 2018 gli italiani per acquisizione di cittadinanza sono in totale oltre 1 milione e 340 mila; nel 56,3% dei casi si tratta di donne. Sommando questa popolazione a quella dei cittadini stranieri si ottiene un contingente di quasi 6,5 milioni di cittadini stranieri o di origine straniera.

(di Valentina Roncati/ANSA)

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