Tour: locomotiva Jumbo-Visma, Teunissen sempre più leader

La locomotiva Jumbo-Visma in azione durante la tappa a cronometro a squadre di oggi, 7 luglio 2019.
La locomotiva Jumbo-Visma in azione durante la tappa a cronometro a squadre di oggi, 7 luglio 2019. EPA/GUILLAUME HORCAJUELO

ROMA. – La cronosquadre disputata lungo i vialoni della gotica Bruxelles, su un tracciato di 27,8 chilometri, esalta la forma straordinaria, i sincronismi collaudati e il ritmo vertiginoso del team Jumbo-Visma. Lo stesso della maglia gialla Mike Teunissen, l’olandese che ieri – nemmeno tanto a sorpresa – si è vestito di giallo, beffando al fotofinisch il pluridecorato slovacco Peter Sagan.

Sembrava e doveva essere un lampo sotto il cielo perennemente grigio della capitale belga, invece Teunissen e compagni si sono confermati anche contro il tempo, firmando il tempo di 28’57” e volando alla media di 56,5 km/h. Nessuno come loro. Una prestazione formidabile, di fronte alla quale anche una supersquadra attrezzata per qualsiasi prova, come la Ineos di Thomas e Bernal, ha dovuto alzare bandiera bianca, accusando un ritardo di 21″, ma precedendo a sua volta di 1″ la Deceuninck Quick-Step di Elia Viviani.

La Sunweb, orfana di un cronoman di razza come l’olandese Tom Dumoulin, ha pagato 26″ ai vincitori, mentre la Bahrain-Merida si è piazzata nona, con un ritardo di 37″. Molto meglio delle ultime esibizioni, grazie anche alla presenza di un fuoriclasse come Rohan Dennis e di due atleti che si difendono bene contro il tempo come i siciliani Damiano Caruso e Vincenzo Nibali.

La Jumbo-Visma è stata perfetta fin dai primi chilometri, dopo che Ineos era rimasta in vetta a lungo, facendo assaporare al trentino Gianni Moscon anche la maglia gialla (era lui il miglior piazzato). Un sogno svanito non appena si è percepita la consistenza – ma soprattutto la frequenza delle pedalate – dell’exploit della squadra olandese, davvero scatenata. Già dal primo rilevamento cronometrico, Ineos ha perso lo scettro del comando, quindi ha visto aumentare il proprio ritardo chilometro dopo chilometro.

Conti alla mano hanno pagato tutti, rispetto all’attuale maglia gialla: da Nibali (36″) a Uran (27″), da Pinot (31″) a Fuglsang (40″), idem Adam Yates. Male la UAE di Aru, che ha chiuso a 1’02” dai vincitori, ma anche la Movistar di Mikel Landa, Alejandro Valverde e Nairo Quintana (1’04”), così come la Trek Segafredo del tasmaniano Richie Porte (1’17”) e la AG2R di Romain Bardet (1’19”). Giovedì, nell’arrivo sulla Plance des Belle filles, dovranno scalare non solo le salite della 5/a tappa, ma soprattutto le posizioni in classifica. Per loro il Tour de France è cominciato male.

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